Entusiasmo e grinta: ora l’Imolese può volare

Il successo contro il Matelica ha messo in evidenza una cattiveria agonistica che mancava da troppo tempo fra le fila rossoblù

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di Andrea Voria

Mancavano i risultati, ma soprattutto a preoccupare era l’atteggiamento di un’Imolese sempre remissiva e mai convinta dei propri mezzi. La mancanza di "cattiveria agonistica", spesso e volentieri sottolineata dai dirigenti, in particolare da Moreno Zocchi, nelle dichiarazioni post partita, era l’aspetto che più lasciava attoniti. Una squadra che gioca per raggiungere la salvezza, infatti, non può approcciarsi alle partite come fatto, ad esempio, contro Arezzo o Ravenna, o nel secondo tempo contro la Vis Pesaro. Con l’avvicendamento in panchina, qualcosa è cambiato fin da subito.

L’atteggiamento dell’Imolese era diverso già contro il Cesena, sebbene Catalano fosse in panchina da solo un giorno. Solo le circostanze (campo e cinque minuti in dieci uomini) hanno poi compromesso la prestazione di Gubbio, in cui la squadra è stata punita oltremodo: contro il Matelica, invece, è sembrato di rivedere l’undici che aveva stupito tutti nelle prime giornate di campionato. L’esultanza dopo il gol di Torrasi è emblematica del ritrovato entusiasmo nello spogliatoio dell’Imolese. Prima del gol di Morachioli contro la Vis Pesaro, la squadra non segnava da oltre dieci ore e tutti si sarebbero aspettati una vera e propria esplosione al momento dell’esultanza, come fosse una liberazione. In quell’occasione, invece, la formazione di Cevoli era rimasta fredda, quasi apatica, per poi subire la rimonta della Vis Pesaro a inizio ripresa.

Alla rete dell’1-0 contro il Matelica, invece, la squadra ha fatto tutto il campo per andare ad abbracciare l’ex centrocampista della Primavera del Milan, per poi invadere il terreno di gioco quando Piovanello ha chiuso i conti a partita finita.

Insomma, sembra davvero essere nato qualcosa con l’arrivo di Catalano dal punto di vista dell’entusiasmo.

A risultato sbloccato, infatti, la sensazione che si è percepita è stata quella di una squadra libera da pressioni, con tanti giocatori che hanno provato la giocata importante avendo la mente più libera. Piovanello, su tutti, ha sempre cercato il dribbling, Alboni è cresciuto con il passare dei minuti, Provenzano e Torrasi sono saliti di colpi e di giri, così come il subentrato Morachioli che fino da subito ha provato a mettersi in mostra.

Per una squadra così giovane, giocare con timore e il fardello delle dieci sconfitte consecutive è un peso molto difficile da sostenere. L’entusiasmo, invece, può e deve essere l’arma in più dell’Imolese. Se Catalano riuscirà a mantenerlo alto nel girone di ritorno, che comincerà sabato contro il temutissimo Padova, l’Imolese potrà sicuramente concorrere per la salvezza.

Il girone di andata, infatti, è stato chiuso a quota 15, in piena zona playout ma con una lunghezza in più della precedente stagione. Le difficoltà, sicuramente, non mancheranno, anche se l’Imolese vista con il Matelica può sicuramente puntare al proprio obiettivo.