Formula 1 a Imola, Bacchilega: "Nel 2023 bagno di folla alla Tosa"

Il presidente del Con.Ami: "Non c’erano i tempi per accelerare. Pronti ad aumentare la capienza per il Gp del prossimo anno"

Il pubblico in autodromo nel Gp del 2005

Il pubblico in autodromo nel Gp del 2005

Imola, 19 aprile 2022 - Il conto alla rovescia entra nella sua fase calda. Ancora pochi giorni e le monoposto scenderanno in pista per la terza edizione (la prima con in pubblico in tribuna) del Gran premio di Formula 1 di Imola dell’era moderna. Rispetto al 2006, anno dell’ultima gara corsa sotto l’egida di San Marino, è cambiato praticamente tutto. E non solo per colpa del Covid.

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Il Titano appare lontanissimo, così come le grigliate, gli attraversamenti a nuoto del Santerno per entrare senza biglietto e le impalcature fai-da-te dei tifosi. Oggi i biglietti sono di fatto nominali (si fa il check-in online come in aeroporto), con i posti a sedere in tribuna che aumentano a discapito dei prati e degli ingressi con libero accesso. A non essere cambiata è la passione della gente, che anzi è rinfocolata da una Ferrari tornata protagonista assoluta del Mondiale.

"Rivedere il pubblico in Autodromo è una cosa che dà grande soddisfazione – ammette Fabio Bacchilega, presidente del Con.Ami, il Consorzio pubblico al quale il Comune ha affidato le sorti del circuito ormai diversi anni fa –. Un motivo di grande orgoglio. Questo Consiglio di amministrazione ha svolto un ottimo lavoro, ci siamo fatti trovare pronti quando la pandemia ha aperto nuovi scenari. C’è da essere contenti per quanto siamo riusciti a fare in questi due anni. Abbiamo riacceso i riflettori".

La filastrocca è ormai nota, ma essendo servita a riportare il Circus a Imola vale la pena di ripeterla: Con.Ami (Comune), ma anche Aci, Regione e Governo. Un investimento complessivo di circa 20 milioni (forse qualcosina in più) per la tassa da pagare agli organizzatori, con l’Automobile club Italia che si è poi fatto carico dei costi organizzativi (altri 8-9 milioni), questi ultimi destinati a essere coperti in buona parte dal ricavato della vendita dei biglietti.

«Per me la cosa più importante è stata quella di allargare il tavolo – rimarca Bacchilega –. Ce n’era bisogno, da soli non avremmo potuto farcela. Il nostro è un territorio troppo limitato per competere con Baku o con il Bahrain".

In Autodromo si contano già decine di camion. I box sono praticamente pronti e, tutto attorno, si lavora senza sosta per consentire all’impianto di essere pronto all’appuntamento con la storia. Montate tribune provvisorie e maxi-schermi, allestiti servizi igienici e stand commerciali, tagliata l’erba delle zone prato e ridipinti vari punti del tracciato, dove un po’ ovunque sono spuntati nuovi sponsor.

In tanti in questi giorni, compresa una forza politica di opposizione come la Lega, hanno manifestato rammarico per non essere riusciti a ripristinare la tribuna ecologica della Tosa. Il risultato è che la capienza della mitica collina si è drasticamente ridotta: circa duemila spettatori nell’area prato, oltre al pubblico seduto sulla tribuna temporanea e a quello sulle due gradinate fisse.

«Avevamo cominciato gli approfondimenti su quella situazione lì – ricorda il presidente del Con.Ami –. Ma non eravamo certi di poter ospitare davvero di tifosi. E non c’erano i tempi per accelerare. L’Autodromo ha però bisogno di una maggiore capienza, e aumentarla in quell’area ci porterebbe a rivivere dei gran bei momenti. Da quella collinetta ci siamo passati tutti. Eravamo lì negli anni d’oro della Formula 1, ci ricordiamo quelle immagini di festa. Sarà per il 2023".

Immagini che però ora anche Bacchilega, seppure in una nuova veste decisamente più formale ("Ma non sono il padrone di casa, semmai il concessionario"), ha voglia di rivedere. "Vivrò la gara da tifoso – conclude il presidente del Con.Ami –. E sono ben contento che la Ferrari possa tornare a Imola nel suo momento migliore".