Francesconi: "L’Olimpia deve crescere tanto"

Il general manager guarda avanti con fiducia anche grazie all’arrivo dalla Fortitudo del giovane Galantini: "Ci potrà essere molto utile"

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di Giacomo Gelati

Un altro bocciolo da fare germogliare nel giardino dell’Olimpia Castello del presidente Massimo Ramini, che ieri ha aggregato la giovanissima ala di scuola centese Giovanni Galantini, classe 2005 e in forza nell’U19 Eccellenza della Fortitudo, al roster concertato da coach Marco Berselli, andando così a controbilanciare la pesante assenza dell’infortunato Federico Salsini, out per tre mesi dopo l’infortunio al ginocchio. A raccontare l’operazione è il gm Danilo Francesconi, perno del mercato castellano.

Con Galantini continua il vostro progetto giovanile. Che giocatore è?

"È molto giovane e dovrà capire le dinamiche del mondo senior che per ora non ha praticato e ha logiche diverse da un settore giovanile. È un prospetto sul quale proviamo a lavorare per vedere se ci sono i margini per proseguire oltre questa stagione. A me ha dato da subito sensazione di grande maturità". Che ruolo andrà a ricoprire? "Fra il 3 e il 4: negli allenamenti che ha già fatto con noi ha dimostrato che lì può dare una mano. Però preferiamo non caricarlo di aspettative perché vogliamo farlo entrare gradualmente nelle meccaniche. Qua ha possibilità di crescere e noi gli daremo tutti gli strumenti per farlo". Com’è arrivato l’accordo?

"Alla luce dell’infortunio di Salsini, che anche domenica contro Fidenza ci è mancato tanto, avevamo un problema e ci serviva una pedina ulteriore per completare gli allenamenti e i giochi. Nella logica che ci siamo dati di basare questa stagione sul progetto giovanile ho visto un paio di partite dell’U19 della Fortitudo e ho parlato col suo procuratore per capire se c’erano le condizioni per un doppio tesseramento. Quanto e come sarà utilizzato spetta al coach".

Qual è lo stato dell’arte dell’Olimpia dopo sei giornate?

"Dobbiamo crescere sotto tanti punti di vista, soprattutto nella consapevolezza dei nostri mezzi. Anche nell’ultima contro Fidenza, che confermo essere la squadra più profonda, esperta e interessante del campionato, ci è mancato quel qualcosa in più per portare a casa i due punti: a 3’ dalla fine, dopo che loro erano partiti facendo fuoco e fiamme fra triple e schiacciate, eravamo in vantaggio e avevamo ripreso la partita. Ci è mancato poco".

Qual è la ricetta per il futuro? "Probabilmente c’è bisogno di maggiore tranquillità e di non farsi prendere dalla frenesia nei momenti clou della gara. Dobbiamo crescere con i nostri tempi e sono convinto che in questo gruppo ci siano ampi margini per fare grandi cose".

Domenica, alle 18, arriva l’Arena Montecchio, reduce da tre vittorie. Che gara si aspetta?

"I reggiani sono alla nostra portata, ma sarà una partita difficile, come tutte quelle di questo campionato molto equilibrato. Dobbiamo fare del nostro meglio e stare nella partita per tutti i quaranta minuti".