Il dg Savini: "L’Imolese sta facendo tutto per ripartire"

di Giovanni Poggi

Il futuro del calcio a Imola? Incerto. Tutto o quasi è rimasto come prima in zona Bacchilega, con tante incognite e poche certezze. Anche il lodevole incontro organizzato in Piazza Gramsci dall’Imolese Club Ci Siamo Sempre, in collaborazione con l’associazione Supporters in Campo, e che ha visto la presenza del direttore generale Ulisse Savini, non è riuscito a sciogliere interamente i tanti dubbi che in questo periodo avvolgono l’ambiente rossoblù.

"E’ normale che quando si retrocede si crea una sorta di vuoto che porta la gente a pensare che dopo una retrocessione sia finito tutto. L’Imolese in questo momento deve mettere le cose a posto, sono dieci giorni che stiamo lavorando per farci trovare pronti e formalizzare l’iscrizione al prossimo campionato entro i termini della scadenza – le parole di Savini all’interno del breve intervento durante l’incontro con i tifosi e gli appassionati imolesi –. Quello che mi sento di dire è che da parte della società non c’è nessuna voglia di mollare, non rispettare gli accordi, non pagare gli stipendi e non mancare di rispetto a chi ha lavorato per il club in questi mesi, e lo dico con affetto anche nei confronti dei tanti che vedo ogni giorno al Bacchilega. In questi casi avere paura è normale, ma noi siamo ben consapevoli di ciò che dobbiamo fare per poter portare la barca in porto. Ci stiamo lavorando e, secondo me, siamo già a buon punto".

Così, a oltre un mese di distanza dal pareggio sul campo della Reggiana nell’ultima giornata di campionato, rivelatosi poi inutile vista l’ulteriore penalizzazione che ha sancito la retrocessione in serie D dell’Imolese senza nemmeno riuscire a disputare il doppio spareggio playout contro la Vis Pesaro, si è rotto il lungo silenzio dell’Imolese, con Savini convinto a continuare la sua avventura in città e a regalare un futuro al club.

Lo stesso dg, poi, ha toccato anche il discorso riguardante il potenziale ingresso in società di nuovi soci o imprenditori della zona. "Una città come Imola ha bisogno di sentire il senso di appartenenza, e quindi di avere all’interno della proprietà persone del territorio. Noi, come società, non abbiamo alcuna difficoltà ad avviare un percorso di questo tipo. E’ un argomento che ci interessa e siamo aperti a qualsiasi dialogo, per questo colgo l’occasione per dire che chiunque sia interessato ad approfondire il discorso, può venire al Bacchilega: le porte sono aperte a tutti".

Parole che, però, non hanno convinto una buona parte dei tifosi, tra questi il gruppo storico degli Irriducibili, la cui risposta non si è fatta attendere, attraverso un comunicato pubblicato nella giornata di ieri. "Imola merita rispetto… il tempo stringe, quindi Deni e compagnia o credete in questo progetto, o fuori…", una parte del testo.

La prima puntata di una serie lunga e tutta da vivere, come nelle estati passate.

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