Il dt Zappi riapre all’Andrea Costa "Con Domenicali è un’altra cosa"

Gianni torna sulle dimissioni "In quel momento la proprietà era assente. E’ bastata una telefonata per chiarirsi"

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di Luca Monduzzi

Rientrato alla base dell’Andrea Costa, Gian Piero Domenicali ha iniziato a tirare le fila delle necessità più urgenti, a partire dagli stipendi arretrati. Così se ieri è stato il vice allenatore Mauro Zappi ha dato l’ok a firmare le proprie liberatorie, anche la situazione del padre Gianni, citato da Domenicali tra chi si è fatto avanti nei confronti della società, è sistemata.

"Voglio precisare che la mia non è una richiesta di stipendio, quanto di una serie di rimborsi di modesta entità ma che nell’arco di quattro anni, sono diventati una cifra importante – chiarisce Gianni Zappi –. Non ho nulla contro l’Andrea Costa e potete immaginare l’amarezza avuta nel dimettermi e fare questa ingiunzione, ma a suo tempo chi doveva confrontarsi con me non ha detto nulla e mi sono sentito mancare di rispetto. Poi quando Gian Piero è tornato, mi ha telefonato, ci siamo incontrati e ora è tutto sistemato".

Chiaro riferimento a Cristian Marocchi sul cui piano Zappi nutriva qualche dubbio.

"Il progetto di Marocchi è perfetto, ma è scritto e all’atto pratico è tutto diverso, perché si passava da una persona che da 30 anni conosceva tutto di ogni collaboratore e dell’ambiente a uno che di una società sportiva non conosceva nulla".

A mente serena l’ex dt torna sulle dimissioni a fine aprile. "Non mi sono dimesso per i soldi, ma perché non mi era più possibile aiutare la squadra per i troppi problemi. L’assenza della società è iniziata dopo poche settimane per il mancato feeling con l’allenatore. La gestione fino a Natale è stata ottimale, eravamo anche primi. Poi con il Covid e i mancati pagamenti, ancora non si è fatto nulla fino alla partenza di Fultz. Qui la squadra è calata. ma si è ritrovata e salvata per merito dei giocatori e dello staff tecnico, non certo con l’aiuto della società. Io ero impotente nel poter fare qualcosa e ho preferito dimettermi ma in privato continuavo a sentirmi con alcuni giocatori".

Appianate le controversie, a questo punto l’idea di un suo ritorno dietro la scrivania per la prossima annata non è affatto illogica. "Questo lo deve dire Domenicali – chiude –. L’Andrea Costa è nella mia testa e nel mio cuore e in società sanno come lavoro. Per dire, la scorsa estate sul budget che mi è stato dato ho risparmiato dai 25 ai 30mila euro".