Il ’Ricci’ apre una stagione di grande tennis

Partita l’edizione n.47 del torneo al Cacciari: tanti eventi in estate

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Ha preso il via la 47esima edizione del torneo Open ‘Mauro Ricci’ di Imola al Circolo Tennis Cacciari. Un grande classico del panorama tennistico romagnolo che vede tra i protagonisti tanti giovani talenti della città. Un format agonistico che annovera al suo interno il 2° trofeo ‘Studio Seta’ Open femminile ed il 2° trofeo ‘Centrostile Design’ Open maschile per un montepremi totale di 2mila euro. "Siamo contenti perché abbiamo 77 iscritti nel tabellone maschile e ben 40 nel femminile – spiega Antonio Di Perna, direttore sportivo del sodalizio con sede nel parco delle Acque Minerali -. Andiamo dalla categoria 2.4 agli Nc. Il livello è molto buono. Nell’ultima settimana in programmazione si potranno ammirare partite di alto livello". E ancora: "Occhio agli imolesi Filippo Di Perna ed Enrico Baldisserri (allenato dall’ex Davis Man Massimiliano Narducci, ndr) oltre al faentino Noah Perfetti – continua -. Tra le donne riflettori puntati su Vittoria Modesti e Martina Balducci".

Ma non è tutto. Al Cacciari si guarda già al futuro. Archiviato il ‘Ricci’, scatterà subito un torneo giovanile poi, a fine agosto, uno riservato alla classe veterani. Il 3 e 4 settembre, invece, spazio al memorial ‘Jader Noferini’ poi una griglia di 4°categoria ed il Rodeo, limitato ai 2.7, intitolato al compianto Giampiero De Giovanni.

Un cerchio che si chiude dopo un’annata davvero intensa. "Come Circolo Tennis Cacciari abbiamo spinto molto sull’attività agonistica con nove squadre: quattro giovanili, la serie C femminile e alcune di 4° categoria – conclude Di Perna -. In prospettiva abbiamo un vivaio molto forte". Parole significative quella della presidente del sodalizio Vittoria Zoli giunta a fine mandato: "In questi dieci anni è stato fatto un lavoro molto intenso e di qualità di rilancio del circolo – sottolinea -. E’ arrivato anche il tecnico nazionale Alberto Bellei che dirige la nostra scuola tennis insieme al maestro Filippo Albonetti ed Alan Bardi". Mattia Grandi