Il solito palo e poco altro: punticino Vis

A Imola le due peggiori difese restano imbattute grazie alla pochezza espressa in avanti. Decimo legno colpito, stavolta con Di Paola

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Imolese

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Vis Pesaro

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IMOLESE (4-4-2): Rossi; Cerretti, Serpe, De Vito, Eguelfi; Faggi (31’ st Zanon), Bensaja (31’ st Annan), Zanini, Agyemang (17’ st Rocchi); Stijepovic (17’ st Selleri), De Feo (36’ st Pagliuca). All. Anastasi. A disp. Adorni, Nannetti, Fort, Scremin, Fonseca, Manfredonia, Milani, Castellano, Macario, Attys.

VIS PESARO (3-4-1-2): Farroni; Cusumano, Gavazzi, Zoia; Garau (9’ st Cannavò), Coppola (32’ st Valdifiori), Borsoi (38’ st Nina); Di Paola; Pucciarelli (9’ st Bakayoko), Fedato. All. Renzoni. A disp. Campani, Nicoli, Rossoni, Ngom, Egharevba, Sanogo, Cavalli.

Arbitro: Gigliotti di Cosenza.

Note – Pomeriggio freddo e umido, terreno pesante, spettatori totali 297 (una cinquantina pesaresi), incasso 2.166 euro; ammoniti Cerretti, Ghazoini, Faggi, Borsoi, Coppola, Fedato; angoli 3-4; recupero 0’ + 3’.

La sfida fra le peggiori difese del campionato finisce senza reti. Nulla però che possa andare a gran merito di quei reparti. Perché è stata la pochezza complessiva espressa dalle due squadre, oltretutto fra le più anemiche del girone, a determinare il risultato. Le due crisi rimangono così in piedi, anche se l’Imolese pone fine alla raffica di sconfitte (6 compresa la coppa) e la Vis va a punto nel primo impegno del post-Sassarini, con il traghettatore Renzoni in panchina. La vittoria resta un miraggio per entrambe: 6 i turni di digiuno per i rossoblù, 10 per i biancorossi. Non poteva che finire così, tra due squadre timorose di scoprirsi, scarsamente propense al palleggio (e il campo non ha aiutato), applicate in continui batti e ribatti, incuranti di offrire lo spettacolo di lancioni e campanili. L’arbitro si è adeguato al clima fischiando tutto e chiudendo con lo sproposito di 43 falli (29 commessi dai locali).

Quanto ai tiri in porta: zero per i locali, 3 per gli ospiti, due dei quali su punizione.

La Vis, che neppure stavolta ha rinunciato al nutrito pacchetto di under, ci ha provato di più all’inizio, quando i guizzi di Ottavio Garau (al debutto dal 1’) hanno procurato diverse punizioni. Su una di queste Di Paola ha centrato il palo interno, confermando la jella di stagione (10° legno colpito dai pesaresi). Il fuoco però presto si è spento e l’Imolese ha potuto creare qualche pericolo nel finale di tempo: con Zanini (destro a lato) e con l’ex De Feo (idem).

La ripresa ha viaggiato sugli stessi binari. Ci hanno provato timidamente gli uomini di Anastasi (Zanini e Agyemang), ha alimentato qualche ripartenza la Vis (Fedato dalla distanza). Un Pucciarelli lontano dalla sua forma migliore ha lasciato il posto a Cannavò, mentre Bakayoko ha portato più coperture. L’ingresso di Valdifiori ha dato un minimo di geometrie alla Vis, illudendo in un finale migliore: non si è andati oltre un tentativo di autogol di Serpe sul cross di Fedato e un’inzuccata centrale di Bakayoko.

Ora toccherà al nuovo allenatore vissino, atteso a breve, fare un po’ d’ordine e risollevare lo spirito.