Imolese, ora si fa dura. Ma non è ancora finita

Dopo il ko a Pesaro e la penalizzazione di 2 punti la salvezza è ardua. Deni minaccia querele sul caso della nuova penalizzazione

Imolese, ora si fa dura. Ma non è ancora finita

Imolese, ora si fa dura. Ma non è ancora finita

di Giovanni Poggi

Imolese di nuovo nel caos. In poche ore, i rossoblù si sono ritrovati dall’essere diciottesimi pari all’Alessandria, e a più cinque sull’ultimo posto, a essere penultimi e con due punti in meno in classifica, decurtati per il mancato versamento delle ritenute Irpef relative al periodo gennaio-agosto 2022 e alla mensilità di dicembre 2022.

Il tutto mentre la 36esima giornata veniva archiviata con il ko nello scontro diretto a Pesaro, con l’Alessandria vittoriosa sull’Ancona e con il Montevarchi che, pur sconfitto malamente a Pontedera, resta ancora in corsa per la salvezza "grazie" proprio ai rossoblù, oggi tornati nel mirino dei toscani perché distanti solo tre lunghezze, e con ancora due giornate da dover disputare. Ma ieri al Bacchilega è stata la giornata dei comunicati, con il club intento a non rassegnarsi di fronte alla penalizzazione e deciso a fare ricorso. La prima nota riguarda il -2 in classifica, che non è andato affatto giù all’amministratore delegato dell’Imolese Giuseppe Deni, il secondo, invece, uscito pochi minuti più tardi, ha avuto come protagonisti i giocatori rossoblù. Ma andiamo con ordine.

Il primo a parlare in mattinata è stato Deni, attraverso un comunicato poi modificato nel primo pomeriggio come segue: "Ho dato mandato ai miei legali di denunciare i giornalisti che hanno pubblicato la notizia della penalizzazione dovuta al mancato pagamento degli stipendi e dei contributi erariali, invero, gli stipendi sono stati pagati regolarmente fino al mese di febbraio del 2023 come previsto dalle regole federali, mentre invece il disguido dei contributi erariali è stato dovuto a un errore del commercialista incaricato che ha pagato gli stessi con un codice errato, ma l’anomalia è stata rettificata in meno di 48 ore. La società presenterà ricorso presso tali decisioni nel rispetto delle regole e si riserva di denunciare penalmente e civilmente i giornalisti che hanno pubblicato l’errata notizia e non nei termini come doveva essere pubblicata".

Ma non è finita qui. Poco dopo, è stato il turno della nota con la presa di posizione da parte dei giocatori. "I calciatori Rossi, Simeri, Camilleri e Tulli, a nome di tutta la rosa, intendono specificare che gli stipendi a oggi scaduti come da scadenza federale sono stati tutti regolarmente pagati dalla società Imolese Calcio". Insomma, i tifosi e l’intera città sono pronti a vivere l’ennesimo romanzo a puntate che andrà ad avvolgere tutto l’ambiente rossoblù.

E siamo ancora all’inizio, così come a livello di sanzioni potrebbe non essere finita qui. Nel mentre, sul campo, sono guai grossi. A Pesaro, la squadra è tornata quella di un paio di mesi fa, incapace di incidere e di creare occasioni. Sabato al Galli contro il San Donato sarà obbligatorio vincere per tenere quantomeno vive le speranze di playout.

Poi, sperare che nell’"extra-campo" tutto possa restare immutato, o comunque che non si vengano a creare scenari irreparabili.