"L’Olimpia è ambiziosa come lo sono io"

Il club nerazzurro punta in alto prendendo l’ala Spampinato che ha militato nella Virtus Imola: "È come se avessi già giocato qui".

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di Giacomo Gelati

L’Olimpia Castello fa sul serio e, a riprova del potenziamento che sta avvenendo in seno al club dopo l’approdo in nerazzurro del general manager Danilo Francesconi, il primo grosso colpo di mercato è l’ala Andrea Spampinato.

Cagliaritano classe 1992, con un curriculum cestistico che vanta le giovanili con l’Esperia Cagliari, poi Stella Azzurra Roma, Quartu Sant’Elena, Pirates Sestu e due stagioni in Legadue con la Dinamo Sassari, arriva in nerazzurro dopo l’ultima stagione divisa fra Virtus Imola e Oderzo.

Come ha passato il periodo di lockdown?

"Ho inizialmente dovuto prendere una pausa dallo sport per via di un problema alla schiena e le prime due settimane sono state di riposo. Poi ho ricominciato ad allenarmi a Oderzo, prima di tornare a Bologna dalla mia compagna".

Conosceva già la realtà dell’Olimpia Castello, sia sul parquet che fuori?

"Assolutamente sì, siamo stati avversari nella passata stagione quando giocavo alla Virtus Imola e ho un ricordo molto bello sia delle amichevoli, sia del derby, che è stato un match incredibile, soprattutto a livello emotivo. È stato divertente giocare contro il mio amico ‘Ale’ Ranocchi e, anche da avversario, la squadra mi aveva fatto una bella impressione. Ho visto un gruppo di giocatori affiatati e mi sembrava una situazione fuori dal coro".

Cosa l’ha spinta a lasciare Imola?

"A Imola, con la Virtus, stavamo da dio e non si pensi che il club non avesse obiettivi, anzi. Ma si stava riformando e sono state fatte scelte per avere una squadra giovane e che facesse fare esperienza ai ragazzi, che ruotavano attorno a me, Ivan Begic e Lorenzo Dalpozzo. Io sono uno che a quasi 30 anni vuole calcare la B, sono andato a Oderzo perché la prospettiva era quella".

Quali sono gli obiettivi dell’Olimpia?

"Qua si sta puntando in alto e con gli stessi stimoli che ho trovato nei mesi passati in Veneto. Credo che la squadra sia molto forte, quindi le mire diventano ambiziose. La crescita maturata nell’ultima stagione da matricola è innegabile e non ci ho pensato due volte".

Lei sarà spendibile su più ruoli?

"Da quando sono tornato dall’America dopo due anni di stop dal basket, ho rivisto il mio ruolo e mi sono calato nella parte dell’ala grande. Ho iniziato questa trasformazione ad Altamura dopo una prima fase di carriera da ala piccola: il livello del campionato pugliese è molto alto e ci sono stranieri che fisicamente sono pronti per serie più alte della C Gold. È lì che ho pensato che per avere un’arma in più avrei dovuto mutare il mio ruolo e avvicinarmi di più al canestro".

Ha già avuto modo di conoscere la squadra?

"Sì, mi sono già allenato con una parte di loro e ho conosciuto il presidente Ramini. Vista l’accoglienza, l’impressione è che mi sembra di avere già giocato all’Olimpia Castello".