Domenica l’Andrea Costa e mercoledì la Virtus. Nel giro di pochi giorni, complici gli infrasettimanali di questo torneo, Lorenzo Dalmonte affronterà entrambe le imolesi anche se la sfida da cerchiare sul calendario è quella contro i biancorossi. Che il tecnico imolese, al secondo anno a Fiorenzuola, affronterà per la prima volta da avversario (dopo l’amichevole della scorsa estate). "Sarei un bugiardo a dire che sarà una gara come le altre – afferma Dalmonte –, perché sarà emozionante giocare contro l’Andrea Costa che è la società in cui sono cresciuto cestisticamente e umanamente e che per me resta una parte importante e grande".
Come vede l’Andrea Costa?
"Intanto ha fatto un mercato di un’intelligenza incredibile, hanno aspettato e sono stati bravi a raggiungere i loro obiettivi, allestendo un roster con un quintetto di altissimo livello e una panchina di giovani motivati e con talento distribuito nei vari ruoli. Non sono sorpreso che stia andando così bene e Angori sta facendo un ottimo lavoro".
Impressioni sul rinnovamento societario in corso?
"Da questo punto di vista io sono legato alla gestione Domenicali, con cui ho iniziato e finito il mio ciclo. Questa nuova gestione non la conosco, ma la speranza è che riesca a portare continuità e un certo tipo di solidità perché lo merita Imola e la tifoseria dell’Onda d’Urto che, al di là di quella che sia la categoria, ha sempre chiesto costanza". Dopo l’Andrea Costa c’è la Virtus: il suo pensiero sull’andamento dei gialloneri?
"Quando ho visto che subito dopo la gara con l’Andrea Costa c’era la Virtus ho sorriso alla casualità. La Virtus sta rispettando i piani ed è esattamente dove dovrebbero essere. Leggo o sento commenti negativi, anche sulla conduzione tecnica, ma Galetti è un tecnico di alto livello. Bisogna aspettare, avere pazienza, consci che è un campionato in cui si vivono alti e bassi".
Fiorenzuola, come l’Andrea Costa, un mix di giovani ed esperti…
"Abbiamo confermato un nucleo di giovani a cui abbiamo fatto delle aggiunte di esperienza e l’obiettivo è arrivare a un equilibrio che stiamo trovando".
Avere affrontato subito molte big ha creato difficoltà?
"Vero, abbiamo incontrato delle big ma è anche vero che esclusa la debacle a Treviglio, che può capitare, abbiamo sempre giocato e spesso per demeriti nostri non ci è andata bene, per cui dobbiamo fare mea culpa e imparare dagli errori. È un campionato lungo, difficile, che ti impone di essere sempre e costantemente con le antenne dritte e giocare ogni gara come una finale. E anche i molti infrasettimanali li reputo uno stimolo: si sta provando ad alzare il livello e tutti quanti dobbiamo adeguarci, come società e come proposta tecnica".
Che gara si aspetta domenica?
"Molto difficile. Giocare al Ruggi non è mai semplice. E a maggiore ragione contro una squadra che è in piena fiducia e sta dimostrando di sapere stare a questo livello, se non probabilmente qualcosa di più".
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