Motocross Imola 2018, lo show delle due ruote volanti / FOTO

Folla per per ultima tappa del mondiale che approda all'Enzo e Dino Ferrari per la prima volta. Kiara Fontanesi si laurea campionessa

Moto volanti all'autodromo di Imola (Isolapress)

Moto volanti all'autodromo di Imola (Isolapress)

Imola, 30 settembre 2018 - E' Kiara Fontanesi, per la sesta volta sul tetto del mondo, la regina di Imola: è lei, infatti, la più forte del mondiale Femminile Motocross. Per accalmare lei e gli altri campioni sono arrivati a Imola da tutto il mondo. C'è chi viene dalla Sicilia  per tifare il messinese Tony Cairoli. O dalla Spagna, direttamente in pullman, per spingere l’asso iberico Jorge Prado. Ma anche volti, accenti e bandiere dell’Est, con una folta delegazione di sloveni approdati in riva al Santerno per il loro Tim Gajser; e infine, accanto ai supporter dell’olandese Jeffrey Herlings (già matematicamente campione), diversi vessilli tedeschi che sventolano su una collina della Rivazza già piuttosto frequentata per essere sabato. Eccolo il popolo del motocross arrivato in Autodromo per il Gp d’Italia, ultima tappa (FOTO) del mondiale riservato alle ruote artigliate.

MXGP_33999361_152019

Non è quello della Superbike né quello del Crame, ma una specie a parte; quella che – di fatto – in riva al Santerno non si era mai vista. Sì perché questo nuovo motocross spettacolare e griffato, che per il futuro guarda tanto agli impianti come l’Enzo e Dino Ferrari e poco alle location avventurose, è una disciplina in evoluzione. Decisamente diversa da quella celebrata, ieri mattina, dall’affollata e colorata parata di moto d’epoca targata Crame che ha ricordato il primo evento internazionale di motocross nel maggio del 1948 ripercorrendone in parte il tracciato.

L'ingresso unico è dal ponte di viale Dante. Da lì il pubblico viene convogliato lungo il rettilineo dell’Autodromo, ai lati del quale è allestito un villaggio commerciale. Dopo aver percorso una parte di circuito si accede all’area del tracciato di motocross, una sorta di arena costruita per l’occasione in un paddock 2 trasformato. "Sono arrivato da Torino per Cairoli", racconta Gilberto, che sfoggia un’invidiabile barba tricolore e la passione per il pilota siciliano se l’è tatuata sul braccio. Per lo 'Zio Tony' – così lo chiamano nello striscione che gli hanno dedicato – tifano anche cinque ragazzi atterrati a Imola da Palermo.

Un viaggio lungo, come quello delle decine di spagnoli presenti già da ieri in città. "Questo posto è speciale", ammette una coppia di giovani madrileni. In pista, un tracciato lungo 1.560 metri costruito grazie a circa 25mila metri cubi di terra, spettacolo e fiamme (nel vero senso della parola) al traguardo. E c’è un’immagine, quella di Cairoli ed Herlings che letteralmente si guardano mentre volano sulla Rivazza, destinata a non essere dimenticata tanto presto. Tornando a terra, a differenza della Superbike, non ci sono le ombrelline: prima della partenza, però, ragazze munite di cartelli (come nella boxe made in Usa) indicano al pubblico i minuti che mancano al via.

Tra gli eventi a margine, da segnalare come la Federazione motociclistica italiana abbia riconosciuto all’Autodromo, rappresentato dal presidente di Formula Imola, Uberto Selvatico Estense, e dal responsabile ufficio stampa, Marcello Pollini, un riconoscimento per l’ottimo lavoro svolto nell’organizzazione dell’attività sportiva motociclista, in particolare di questo ultimo round del mondiale di motocross.