Niente Mondiali per fare soldi

Doriano Rabotti

Roberto Baggio parla raramente, e anche per questo riesce a dire molte cose intelligenti. Stavolta la sua uscita è arrivata fuori tempo massimo, ma nella sostanza non ha torto: "L’Italia meriterebbe di essere ai mondiali perché ha vinto l’Europeo".

Sarebbe stato meglio dirlo prima, uno dei fondamenti dello sport è che le regole non si possono cambiare in corsa. Ma non sarebbe sbagliato dare un posto ai campioni continentali, in fondo uno dei momenti più formativi dello sport giovanile è la possibilità di arrivare alle fasi regionali e magari nazionali. Sarebbe un premio al merito sportivo.

Peccato che ormai da anni nello sport comandino altri criteri. Comandano i soldi, che stavano per portare alla Superlega. Comanda la politica, che allarga la base a concorrenti sperduti alla periferia della galassia in nome di una presunta democrazia sportiva che in realtà nasconde solo la caccia a nuovi mercati o nuovi voti, non fa una gran differenza.

Tagliare una fase delle qualificazioni ammettendo direttamente i campioni d’Europa e Sudamerica come di Asia, Africa o Nordamerica avrebbe un altro lato positivo, perché renderebbe necessario un numero inferiore di partite, in calendari già pieni come un uovo sodo. Diminuirebbero le occasioni di litigio tra club e federazioni.

Troppo intelligente, perché si possa fare.