Quanto manca adesso Conte

Leo Turrini

Non è vero che l’Inter si è fermata a Liverpool. Si era fermata molto prima, a prescindere dal gol di Sanchez che ha evitato il peggio sul campo del Torino. Per farla breve e senza scomodare i santoni della statistica, da febbraio in poi Simone Inzaghi ha vinto soltanto contro la Salernitana. E ho detto tutto.

Quello che il citato Inzaghi dovrebbe chiedersi, insomma, è molto semplice. Come è possibile che quando manca Brozovic l’erede di Conte passi da Gagliardini (contro il Sassuolo) e Vecino (visto , si fa per dire, contro i granata) ignorando Vidal?

E ancora: una squadra che vince ad Anfield Road può prendere un gol su calcio d’angolo che neanche all’oratorio?!?

Vada come vada, adesso forse tutti avranno capito ciò che da tempo aleggia sullo sfondo. All’Inter non manca Lukaku (a proposito, auguri per gli extra promessi da Abramovich). Non manca Hakimi (bella figura in Champions con gli emiri del Psg). E non manca Eriksen (che è un campione vero, a scanso di equivoci).

All’Inter manca il provvisorio mister del Tottenham. Manca Antonio Conte. Amen.

In tutto questo, di sicuro è andata bene alla versione “ufficiale” di Max Allegri: quando l’allenatore della Juve dice di pensare al consolidamento del quarto posto, beh, non c’è dubbio che i pareggi di Atalanta e Roma diano ragione all’erede di Pirlo sulla panchina bianconera.

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