"Questa Imolese è destinata a crescere"

La fiducia del direttore Zocchi: "Nonostante lo stop prolungato, la squadra ha continuato a lavorare nel migliore dei modi"

Migration

di Andrea Voria

Moreno Zocchi, nonostante sia entrato nella società rossoblù nella scorsa stagione, è di fatto al primo anno all’interno dell’Imolese. Dribblando il discorso stadio per direttive della società, il direttore sportivo rossoblù parla del prossimo ritorno in campo e traccia un bilancio di inizio stagione.

Zocchi, com’è vivere una situazione di sosta forzata come questa?

"E’ vero, non giochiamo da 17 giorni, ma mai sapendolo prima della domenica. Tutte le settimane sono partite con la squadra che non ha mai allentato la tensione, non ha mai pensato che domenica non si sarebbe giocato. In un caso è stato per l’illuminazione, nell’altro per il Covid, perciò nel nostro modo di allenarci non è cambiato nulla".

Sabato c’è l’Arezzo, un’altra squadra che ha ripreso ieri con il Mantova, perdendo 2-0, e non giocava da ottobre.

"L’Arezzo, insieme con Padova e Perugia, ha i giocatori più forti del girone, poco importa se ha appena ripreso dopo il focolaio di Covid. Il fatto che non siano ancora riusciti a trovare una quadratura non vuol dire che dobbiamo considerarlo un avversario facile. Io mi aspetto che prima o poi inizieranno un filotto di risultati utili, la nostra volontà è fare in modo che non comincino da sabato".

Finalmente, luci permettendo, si torna al Galli.

"Eravamo pronti all’esordio due settimane fa, poi per quanto è successo abbiamo dovuto rimandare. Non vediamo l’ora di tornare a giocare in casa, anche perché quella avuta fino a ora era a 200 chilometri di distanza".

Cosa manca all’attacco rossoblù, a secco da quasi cinque gare?

"In questo momento è solo un problema di precisione e di finalizzazione. Gli attaccanti sanno che possono trovare un periodo del genere. Non possiamo chiedere loro di più, li vedo in allenamento, sotto tutti i punti di vista: è davvero impossibile chiedere loro di più, anche perché sono giocatori che hanno sempre fatto gol in carriera".

Il mese di dicembre, ricco di scontri diretti, sarà quello della verità?

"Abbiamo sempre pensato che i valori reali delle squadre si sarebbero visti verso la fine del girone di andata. Al termine di queste partite capiremo veramente cosa possiamo fare. Poi c’è tutto un girone di ritorno in cui una squadra, specialmente una giovane come la nostra, può fare il salto di qualità. Ancora non c’è stato, ma è normale che sia così visto che ci sono tantissimi esordienti fra i professionisti".

Quanti punti servono per considerare positiva l’andata?

"Nessuno pensava di riuscire a fare tre punti a Padova così come nessuno pensava di perdere, in vantaggio di un uomo per un’ora e con un rigore a favore, in casa con la Fermana. Non cambieremo il nostro modo di giocare, ma pensiamo una gara alla volta, non ai punti a fine girone di andata".

Per concludere, come considera la squadra che ha, di fatto, creato da zero?

"Mi piace dire che non è stata creata da zero. Boccardi, Rossi, Carini, lo stesso Alboni sono giocatori rimasti nel segno della continuità delle scorse stagioni, perché secondo la società incarnano quei valori e quella filosofia che il presidente vuole trasmettere. Quanto al resto, è normale che il giudizio sulla squadra sia influenzato dai risultati. Nonostante ora siano in calo, noi siamo convinti che questa rosa abbia dei margini di miglioramento enormi e perciò non ci vogliamo porre un obiettivo minimo in termini di classifica".

I recuperi: Mantova-Arezzo 2-0; Gubbio-Triestina 1-0.

La classifica: Sudtirol 25; FeralpiSalò e Padova 23; Perugia 22; Triestina e Modena 20; Carpi, Mantova, Cesena e Matelica 18; Sambenedettese 17; Virtus Verona 16; Legnago e Imolese 12; Vis Pesaro e Gubbio 11; Ravenna 10; Fermana 9; Fano 5; Arezzo 3.