"Sogno una grande stagione con l’Imolese"

Chinellato rientrerà dal prestito alla Pistoiese. "Non ho ancora parlato con Spagnoli e con la società, ma resto ottimista"

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di Giovanni Poggi

"Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano", cantava Antonello Venditti: chissà se per Matteo Chinellato e l’Imolese ci sarà ancora spazio e tempo per una nuova avventura insieme. E’ vero, "giri immensi" non ce ne sono stati tanti, se pensiamo alla sola stagione vissuta lontano da Imola, ma l’amore e il legame dell’attaccante con la piazza e il tifo rossoblù, sono qualcosa di speciale: un rapporto maturato e costruito in pochi mesi, che ha raggiunto l’apice nella gara di andata della finale playout della scorsa stagione, quando Chinellato, dopo essersi portato a spasso la difesa dell’Arzignano, realizzò un gol da cineteca, risultato decisivo per la salvezza del Grifone. E dopo un anno sfortunato e difficile, culminato con la retrocessione in D con la Pistoiese, Chinellato ha voglia e bisogno di riscattarsi, e sogna di farlo con i colori rossoblù.

Chinellato, la stagione di Pistoia è stata simile a quella dell’Imolese, con il cambio di 3 allenatori, ma con un esito diverso rispetto a quella dei rossoblù.

"Sì, è stato un anno sofferto, e difficile da affrontare: sia a livello di squadra, che personale. Purtroppo non sono riuscito a dare l’apporto che volevo, fermato dal Covid e da un infortunio, che mi ha tenuto fuori parecchio tempo. Che l’annata sia stata strana, lo testimonia il fatto che, a fine gennaio, eravamo a 2 punti dai playoff, con la salvezza in tasca, poi, tra il Covid, che ha colpito metà squadra, e alcune scelte di mercato rivedibili, non siamo più riusciti a trovare noi stessi, retrocedendo in D, senza fare i playout. Peccato, perché puntavo a fare molto di più".

Parallelamente alla sua avventura in Toscana, è riuscito a seguire le "gesta" dei rossoblù?

"Sempre. Fortunatamente l’epilogo della loro stagione è stato molto più bello: un giusto premio per la piazza e per il presidente Spagnoli".

Come può descrivere il legame che c’è tra lei e l’ambiente Imolese?

"Bellissimo: anche se la mia permanenza è durata pochi mesi, e il periodo non era dei migliori a causa della pandemia, a Imola ho vissuto qualcosa di speciale. E’ una città dove si sta bene, con una società e un ambiente dove ci sono tutte le condizioni per rendere al meglio. Tant’è che io l’anno scorso sarei rimasto volentieri…".

E perché non è stato riconfermato?

"La scelta è stata di Cevoli, che ha preferito Stanco: la decisione è stata sua, e io l’ho rispettata, come è giusto che sia. Poi, la società mi ha dato l’opportunità di mettermi in luce altrove per questa stagione, e io l’ho colta al volo. Nel mondo del calcio queste cose capitano spesso. Con il club, sono rimasto in ottimi rapporti".

Dovrebbe essere l’anno buono per rivederla in rossoblù.

"Ancora non ho parlato né con la società, né con il presidente: presto lo farò, ma sono ottimista. Tornerei volentieri, col sorriso, sperando di fare un grande campionato con l’Imolese".