Stijepovic spietato, l’Imolese fa festa

Grinta e gioco all’esordio per la squadra di Antonioli, che piega l’Alessandria con un rigore dell’ex di turno

di Giovanni Poggi

IMOLA

Grinta e cuore. Al debutto, l’Imolese strappa i primi tre punti del campionato all’Alessandria: a decidere il match un rigore dell’ex Stijepovic, col Galli che può finalmente far festa, dopo un’estate burrascosa e piena di incognite. Esordio vincente anche per mister Antonioli, un anno e mezzo dopo la sua ultima panchina tra i professionisti: a fine partita, l’abbraccio nel cuore del campo con i suoi giocatori è una delle immagini più belle di un pomeriggio vissuto tra le montagne russe, come tanti a Imola di recente, chiuso però con l’epilogo più dolce.

L’Imolese si è scoperta grintosa, più di quanto era apparso in un pre-campionato fatto di inciampi e prove poco convincenti: sono bastati i quasi 100 minuti (per via del maxi recupero nella ripresa concesso da Nicolini, 8 minuti) di ieri al Galli, per capire che il lavoro di Antonioli sta funzionando e che, nonostante alcune lacune, i rossoblù proveranno in tutti i modi a mantenere la categoria. Primo tempo di marca rossoblù, anche se il primo intervento è di Gianmaria Rossi, a deviare in corner una pericolosa deviazione sotto porta. Poi, solo Imolese. Il primo squillo è di Stijepovic, al quarto d’ora, che centra la traversa con un pallonetto a scavalcare Marietta. Il tutto prima di due gol di De Sarlo, uno in sforbiciata e uno di testa in piena area, entrambi, però, annullati per fuorigioco. Nella ripresa, cala il ritmo, l’Alessandria ci prova con Galeandro, ma Rossi sfodera un’altra parata delle sue, e mantiene congelato il risultato.

Al 67’, Agyemang si fa cacciare fuori per doppia ammonizione, ma proprio mentre il Galli si prepara a dover soffrire agli assalti dei grigi, Sylla, appena entrato, tocca con la mano in area: rigore. Dal dischetto, Stijepovic è di ghiaccio, spiazza Marietta e segna l’1-0. Nel finale, Sylla si fa cacciare per una gomitata a Faggi, Speranza lo segue nel recupero, per un fallaccio su Zanon. A spuntarla è l’Imolese, con qualche brivido, ma con un sorriso grande così.