Tennis, Sanna regala a Imola il mondiale

Ha vinto in Turchia il master over 50 con le sue compagne battendo la Francia: "Non eravamo favorite, la nostra forza è stata l’unione"

Tennis, Sanna regala a Imola  il mondiale

Tennis, Sanna regala a Imola il mondiale

di Matteo Alvisi

Campionessa mondiale di tennis. Silvia Sanna è tornata nella sua Imola dove è nata 52 anni fa con il trofeo iridato conquistato nei master over 50 in Turchia insieme alle compagne azzurre Valentina Padula, Michaela Uhnakova e Alessia Zerbino.

Una sorta di Coppa Davis come racconta la stessa tennista.

"Sì la modalità è identica con due partite di singolo e una poi di doppio – spiega –, in finale abbiamo sconfitto la Francia che era nettamente favorita. Mentre prima abbiamo battuto nell’ordine Giappone, Sudafrica, Olanda e Inghilterra in semifinale. Non eravamo le favorite, la nostra vera forza è stata l’intesa fra di noi. Diciamo l’unione".

Con questa affermazione è salita al numero 46 del ranking mondiale di categoria, nel 2017 era stata anche numero due.

A vent’anni ero classificata B4 – racconta –, però la vera professionista non l’ho mai fatta perché dovevo anche lavorare, diciamo che è stato un peccato da un certo punto di vista, ma va bene così. Mi sto togliendo tante soddisfazione". Anche perché Silvia è già stata campionessa europea e mondiale nel doppio.

Adesso si allena tre volte alla settimana: due in campo giocando e poi fa una seduta dedicata alla preparazione atletica. Fa anche la maestra di tennis al circolo Asbid di Imola, anche se è tesserata per il circolo di Roma Oasi di Pace.

"L’anno scorso siamo arrivati secondi al campionato italiano a squadre – ricorda – e me ne rammarico. Il mio principale obiettivo quest’anno è vincere il titolo con il mio circolo. Poi voglio puntare ai campionati europei che si svolgeranno in Croazia e dopo mi piacerebbe partecipare al torneo che si svolge a Palma de Majorca per concludere il 2023, spero con altri successi".

Sanna di certo non si annoia anche perché oltre al tennis passa la sua giornata all’interno della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola dove lavora come impiegata nel settore amministrativo.

"Sono nata a Imola e lavoro qui – confida la 52enne –, ma da anni vivo con la mia famiglia a Castel Guelfo".

Il suo rapporto con lo sport è innato nel vero senso della parola. Basti pensare che suo padre ha partecipato alle Olimpiadi nel 1960 nella lotta.

"Una delle prime cose che ho fatto dopo avere vinto il titolo iridato in Turchia – rammenta la tennista – è stato scrivere proprio a mio papà Gianni per avvisarlo che avevamo vinto la medaglia d’oro. La sua risposta mi ha fatto sorridere ed è stata sì, ma io nel 1960 ho partecipato alle Olimpiadi. Diciamo che sono nata e cresciuta dentro allo sport, provenire da una famiglia così di sportivi aiuta sicuramente a mantenere viva la competizione e ti dà sempre una spinta motivazionale in più secondo me".

Una spinta che ha portato Silvia sul tetto del mondo del tennis.