Imola, Grifo d’Oro a Vittorio Adorni

Il campione di ciclismo premiato in occasione dei 50 anni della vittoria ai mondiali su strada, con traguardo in autodromo

Vittorio Adorni riceve il Grifo d’Oro dalla sindaca Manuela Sangiorgi (Isolapress)

Vittorio Adorni riceve il Grifo d’Oro dalla sindaca Manuela Sangiorgi (Isolapress)

Imola, 24 settembre 2018 - Arrivare qui, guardare l’autodromo e tornare indietro con i ricordi è stato emozionate». È stato il giorno di Vittorio Adorni, ieri, con la cerimonia per la consegna del Grifo d’Oro città di Imola, dalle mani della sindaca Manuela Sangiorgi, in occasione dei 50 anni dalla sua clamorosa vittoria ai Campionati mondiali di Ciclismo su strada, che si disputarono a Imola l’1 settembre 1968, con arrivo proprio in autodromo. Una cerimonia, al museo Checco Costa, che ha chiuso la tre giorni di eventi ‘1968-2018: Adorni, mezzo secolo iridato’.

La mattinata è cominciata alle ore 10.30 in autodromo con una ventina di auto d’epoca dei soci Crame, capitanati dal presidente Bruno Brusa, che hanno portato a bordo i corridori della squadra azzurra di allora, ripercorrendo il circuito dei Tre Monti. «Quel 1 settembre 1968 – ha commentato Adorni – quando ho vinto ed ho alzato le mani sul rettilineo che portava al traguardo, è stata una grande emozione. Il mondiale di Imola rimane nella memoria di tutti. Quando sono in giro per il mondo tutti si ricordano che ho vinto ad Imola, che da allora è la mia seconda città», ha aggiunto il campione di Parma, prima di ricevere il Grifo d’oro Città di Imola dalle mani della prima cittadina che ha aggiunto: «È un onore per me premiare un campione come Adorni, un grande esempio per tutti».

Il campione di Parma ha poi ricordato alcuni episodi legati alla fuga che ha portato alla sua strepitosa vittoria in solitaria, con un distacco di ben 9’50’’ sul secondo, il belga Van Springel (il più alto distacco mai registrato in un mondiale). Una domenica speciale per l’Italia, che vice anche il terzo posto di Michele Dancelli, seguito al 4° da Franco Bitossi, al 5° da Vito Taccone e al 6° da Felice Gimondi. «A circa due giri dalla fine forai – ricorda – e alzai la mano per richiamare l’ammiraglia. Ma anziché l’ammiraglia, mi vidi arrivare una camionetta militare con a bordo il secondo meccanico che mi cambiò la bici».

Ieri è stata premiata anche Morena Tartagni, 3° classificata al Campionato del mondo di Ciclismo Femminile su strada che si disputò il giorno prima del mondiale maschile e prima donna italiana a salire sul podio mondiale. «È bello essere ricordati dopo 50 anni – ha detto felice –. Ho lottato perché il ciclismo fosse uno sport per tutti, anche per le donne, e potesse essere considerato di serie A». Medaglie d’oro poi agli atleti azzurri di allora: a Franco Balmanion, Franco Bitossi, Lino Carletto, Ugo Colombo, Tommaso De Prà e Felice Gimondi, ovvero quasi tutta la squadra (non hanno potuto essere presenti Michele Dancelli e Gianni Motta). E proprio Gimondi ha voluto rivolgesi ad Adorni: «Voglio complimentarmi con Vittorio per il suo grande successo, ottenuto il cuore e con le gambe. Sono profondamente legato ad Imola, grazie a persone che mi hanno dato tanto, quali Luciano Pezzi, Iriano Campagnoli (storico massaggiatore di Gimondi, ndr) e Nino Ceroni». Infine Ceroni, artefice di quella giornata che portò il Mondiale di ciclismo a Imola, ha voluto chiudere la cerimonia «con la promessa di ritrovarsi a festeggiare i 75 anni della vittoria di Adorni, tutti insieme».