Chiudono le chiese

Nel passare davanti alla chiesa monumentale di San Domenico a Modena di recente riaperta al culto, mi è tornata in mente una lettera comparsa su un giornale online il 13 ottobre dell'anno scorso, che metteva in luce il processo di laicizzazione o di chiusura delle chiese storiche nella città di Modena, spesso senza motivo. Nel caso di San Domenico, so per certo che la riapertura è stata possibile grazie alla caparbietà di una fedele.

Questo mi spinge a fare una riflessione: quando osservo il desolante abbandono del monastero benedettino di San Pietro, vorrei chiedere a tutte le persone di buona volontà di unirsi in una battaglia corale che chieda il ripristino della dignità di quell'edificio che è una perla di architettura e il ritorno di un Ordine che nei secoli ha permesso alla gente di comprendere la bellezza del trascendente.

È un appello che faccio anche al vescovo e al senatore Barcaiuolo, che si è vantato in più circostanze di aver "salvato" l'area interna abbaziale attraverso una sua riconversione a uso laico. Non c'è nessun tipo di "salus" intesa come salvezza nella laicizzazione del sacro e nel calpestamento della memoria storica, e questo è vero anche per la gloriosa abbazia di Nonantola.

Dario Piovani