Cittadini contro il biometano

Alla contrarietà generale già manifestata dai rappresentanti politici, sindacali e delle associazione economiche e di categoria sul previsto impianto di biometano da parte della società Cavarzere Green a Ca' Venier, in Veneto, si è aggiunto ora anche il rinato Comitato Ambiente e Sviluppo locale. Motivo principale dichiarato: l’utilizzo prevalente di escrementi di bovini e polli che inquinerebbero l’atmosfera con il conseguente deprezzamento del paese sia dal lato sanitario che per le iniziative economiche presenti e future. Associazione di volontariato che ha diffuso un comunicato che, oltre ad illustrarne tutti motivi, invita “i cittadini, le medie e grandi imprese e i proprietari degli immobili di Cavarzere e dintorni di sostenere l’amministrazione e il consiglio comunale nell’opporsi al progetto”. In quanto “il progetto è stato già approvato dalla Conferenza dei Servizi della Regione Veneto e risulta al momento solo in attesa della decisione dell’Autorità di Bacino distrettuale delle Alpi Orientali”. I cittadini fanno presente i possibili cattivi odori con effetti a lungo termine che causerebbe alla salute della popolazione, il bruciore agli occhi, l’intossicazione respiratoria, il pesante traffico di mezzi in entrata ed uscita dalla regionale 516 con carichi pericolosi, tossici e nocivi, pieni di letame e a pochi metri dalle abitazioni, nonché per la probabile trasmissione di influenza aviaria alla fauna della vicina palude e zona ecologica delle Marice, a rischio di inquinamento dei terreni a causa di probabili esondazioni” dall' Adige e del Gorzone, tra i cui argini è racchiusa. Senza tener presente che nelle vicinanze di Ca' Venier potrebbe trovarsi una zona archeologica per il passaggio della via romana Popilia strada che si diramava da Adria passando nei pressi di Ca' Labia e sotto Le Marice; dalla quale si staccava in territorio di Cavarzere anche la diramazione della via Annia. Altra strada romana dove è stata rinvenuta la famosa e preziosa statuetta definita la  “Venere di Rottanova”. Rolando Ferrarese