Il presidente Donald Trump ha spiegato che i dazi saranno permanenti, e ci saranno pochi margini per la trattativa. Ciò che emerge è una strategia che prevede di finanziare il fisco americano con ingenti cifre ottenute attraverso l'imposizione di onerosi dazi.
Tuttavia questa prospettiva non tiene in considerazione che i dazi sono un'imposta che devono versare gli importatori americani e probabilmente non ci sarà nessun aumento delle entrate per il semplice fatto che crollerà la domanda di quei beni aumentati di prezzo. Ma tralasciando le sorti dell'economia americana, dovremmo piuttosto preoccuparci della nostra situazione. Innanzitutto bisogna concordare con la Commissione Europea una politica di neutralizzazione di questa spirale perversa di imposizione dei dazi, evitando di rispondere ai dazi americani con altri dazi, che sarebbero in fin dei conti assolutamente inutili e controproducenti.
Infatti sarebbero i consumatori europei a pagare il prezzo di altri ulteriori dazi sulle merci americane. Ma soprattutto va studiato un piano di emergenza per le imprese che rischiano seriamente il fallimento. La questione è molto grave, e non è il caso di tergiversare.
Cristiano Martorella