Dubbi sui figli ad ogni costo

Senza rischiare di sbilanciarsi su cosa sia naturale e cosa no, ci è forse consentito rilevare, pur in modo paradossale, che se tutti gli abitanti praticassero il sesso omosessuale nel giro di più o meno un secolo la terra diverrebbe disabitata. La provvidenza, la natura, il destino, chiunque sia, ci fa nascere tutti diversi l’uno dall’altro. Ad alcune differenze si può rimediare con il tempo e con la scienza. Così anche l’infertilità può essere curata e al limite superata con l’inseminazione artificiale da parte del proprio partner. Ma avere un figlio a ogni costo potrebbe anche sembrare esagerato, se si ritenesse di accettare le condizioni in cui siamo venuti al mondo, sempre migliorabili, ma, purtroppo, con dei limiti intrinseci nella nostra condizione. Avere un figlio è un diritto? Non saprei e la risposta dipende molto dal lato da cui si osserva la domanda. Talvolta un desiderio sconfina nell’egoismo, prendiamo una coppia che per decenni ha voluto godersi la vita senza doversi occupare di bambini: ha fatto una scelta. Ma se a un certo punto a lui e lei venisse loro voglia di essere genitori, mi chiederei se sia possibile volere tutto ed il suo contrario, mettendomi questa volta dalla parte degli eventuali nascituri che si ritroverebbero ad affrontare la vita con genitori molto anziani. Lo stesso discorso vale per le coppie omosessuali: ognuno è libero e felice di amare chi vuole, ma siamo sicuri che un figlio di una coppia del genere sarebbe anche lui altrettanto felice? Non rischieremmo di creare un diverso che potrebbe porsi degli interrogativi confrontandosi con il resto che lo circonda a cui lui non corrisponde? E questo non potrebbe comportare qualche squilibrio psicologico? Lasciamo stare che una coppia gay può essere migliore di tante etero: il problema qui riguarda la discendenza ed il mio presunto diritto di procreare (in qualche modo) si scontra con quello del bimbo di vivere senza alcun complesso di possibile sofferenza.

Enrico Venturoli