L'iniziativa del governo di raggiungere direttamente tramite INPS e comuni, senza bisogno di fare domanda, i nuclei familiari più in difficoltà per offrire un aiuto, apprezzabile in sé, è drammaticamente insufficiente rispetto alle reali e non pienamente manifeste necessità. Gli importi sono esigui. La platea dei possibili bisognosi, per quanto gli archivi INPS siano i più aggiornati di cui disponiamo, con ogni probabilità è largamente sconosciuta. Ne fanno parte tutti quei soggetti che in questi anni sono scivolati, vuoi per problemi occupazionali, per la perdita di potere di acquisto dei già bassi salari e pensioni o altre circostanze difficili da codificare, in una situazione di invisibilità e indigenza. A volte le persone se ne vergognano ,o non sono pienamente al corrente delle opportunità esistenti e non vi accedono. Ai servizi comunali, c'è chi ha imparato a ricorrere e una risposta la trova. Ma sono quelli "giusti"? C'è un grande lavoro da fare da parte del comune di continua ricerca e aggiornamento di archivi ed elenchi per scoraggiare i "clienti" e raggiungere gli esclusi riducendo la "cecità sociale".
Giacomo Prandini