Leggo che alcuni esponenti di una corrente della magistratura italiana si sarebbe espressa in favore del diritto di cittadini extracomunitari di mettere in atto espressioni di dissenso verso i rimpatri anche sotto forma di "rivolte" o di "resistenza passiva". Ma i rimpatri avvengono in modo totalmente legale in base ad una legge dell'ordinamento italiano. Allora, secondo questo ragionamento, un cittadino fermato dalla polizia perché passato col rosso avrebbe diritto ad esprimere il dissenso verso la sanzione con atti di rivolta o di resistenza passiva?
Francesco Tura