La fuga dei sacerdoti

“Anche i preti potranno sposarsi, ma soltanto a una certa età”, cantava Lucio Dalla. Pezzo profetico che Bergoglio, fidandosi più degli uomini (o meglio delle donne) che di Dio, ha pensato di concretizzare. Nei giorni scorsi infatti, papa Francesco in un'intervista al sito di informazione argentino Infobae ha asserito che "Il celibato sacerdotale obbligatorio è "una prescrizione temporanea". Scelta "obbligata" sicuramente dettata dall'ultima pubblicazione dell’Annuario statistico del clero, vale a dire i preti che hanno abbandonato la tonaca. Il fenomeno delle defezioni, in generale, ha interessato quasi seimila sacerdoti nel mondo nel periodo 2014-2018. Quanto alla distribuzione territoriale del dato, oltre l’81% delle defezioni è avvenuto in America e in Europa. Più in generale, “la consistenza del complesso dei sacerdoti nel mondo – ha analizzato il resoconto - è venuta decrescendo dal 2013″, anno dell’elezione di Jorge Bergoglio. Una coincidenza temporale "curiosa", ma non troppo. Dal 2013 al 2018, la Chiesa è passata da 415.348 sacerdoti a 414.065 alla fine dell’arco di tempo considerato con una contrazione di 0,3%, concentrata nell’ultima parte del periodo campionario. La narrazione ovazione mainstream dei media che in questi giorni stanno "glorificando" i 10 anni di pontificato dell'uomo venuto dalla fine del mondo, non solo ha ignorato la fuga di preti, ma neppure ha ricordato lo svuotamento delle chiese, dei seminari, la diminuzione delle offerte domenicali, dell'obolo di San Pietro e il calo di preferenze (8 per mille) per la Chiesa cattolica, che nel 2022 ha perso ben 260mila firme rispetto all'anno precedente. Gianni Toffali