Se l'Europa favorisce la Cina

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Segnalo una preoccupazione diffusa a livello nazionale: quella della transizione alla trazione elettrica dei veicoli a motore entro il 2035, che sembra tanto lontano ma è dietro l’angolo misurando il tempo in termini di innovazione tecnologica. A Modena siamo al centro della Motor valley e l’impatto che subiremo a causa del passaggio dai motori a combustione a quelli elettrici sarà pesantissimo, in termini di occupazione e di perdita di mercato, a favore di chi è più avanti nella ricerca e nella disponibilità di materie prime. Abbiamo dormito per anni il sonno dei giusti, lasciando che la Cina facesse razzia in tutto il mondo delle materie prime, le cosiddette terre rare, strategiche per la nuova tecnologia. Ora che dobbiamo colmare un gap notevole di risorse e di ricerca, concediamo ai nostri principali competitor un ulteriore vantaggio, auto penalizzandoci con queste decisioni che vengono dall’Europa. Stiamo favorendo proprio la Cina che tergiversa sulla applicazione degli accordi sul contenimento delle emissioni in atmosfera, pur dando qualche segnale di buona volontà, ed inoltre è il maggiore produttore di componenti elettrici. Stiamo commettendo di nuovo un enorme errore di strategia politico industriale, dopo quello di avere lasciato alla sola Cina e Taiwan la produzione dei microchip. Quasi nessuno sa che i microchip furono inventati da un italiano: Federico Faggin che poi li sviluppò per conto della Intel, la più importante azienda al mondo.

Pietro Balugani