Una società in piena crisi di valori

La voce dei lettori

Ci sono i sintomi per affermare che la nostra società sta attraversando un periodo di crisi in generale. A cominciare dai rapporti personali e di coppia, familiari e di vicinato. Specie nei grandi agglomerati urbani o città. Dove ormai siamo arrivati allo sconosciuto della porta accanto. Si leggono racconti di separazioni di genitori o conviventi per gelosie, egoismo, mancata condivisione di rapporti umani che la vita ci pone. E che si concludono a volte con femminicidi e suicidi, che riflettono amaramente sulla vita della prole. Senza contare le migliaia di persone che scompaiono ogni anno senza dare più segno della loro presenza tra noi. Anche questi dovuti a cattivi rapporti personali, se non ad omicidi per vendetta. Per non parlare dei pessimi rapporti tra opinione pubblica e uomini politici. Conseguenza di una vasta astensione elettorale, che non ci fa bene, e del disagio sociale che si è aggiunto prima con l'epidemia di Covid e poi con la guerra in Ucraina. Con relative conseguenze, anche economiche per la crisi energetica. Un disagio di difficile superamento perché, oltre ad aver intaccato i rapporti umani e la convivenza delle persone, ha reso la vita difficile a tante categorie di lavoratori. Nonostante i tentativi assistenziali governativi, rivelatisi spesso una lapidazione del denaro pubblico a fini elettorali e che ha anche incoraggiato le truffe ai danni dello Stato, appesantendo così il debito pubblico, sempre più fuori controllo. Come reagire per migliorare l'attuale grave situazione sociale, che ci ha azzannato chi più e chi meno tutti, fatta eccezione per i ricchi? Con un programma di rieducazione sociale delle famiglie e nelle scuole: che scuota il malcontento che ci avvolge, donandoci nuovamente la speranza per un futuro migliore.

Rolando Ferrarese