Leonardo Del Vecchio, il patrimonio tra moglie e figli: ecco il futuro dell'impero

Il vero nodo probabilmente sarà Generali con l’annessa e connessa Mediobanca

Roma, 27 giugno 2022 - Le armi, gli amori, le audaci imprese. C’è un aspetto letterario, ariostesco, nelle gesta imprenditoriali e umane di Leonardo Del Vecchio, il secondo uomo più ricco d’Italia nel 2022 secondo Forbes (il primo è mister Nutella, Ferrero) con un patrimonio di circa 30 miliardi di euro.

Uomo complesso, self made man come non ne nascono più, martinitt e poi capitano d’impresa, imprenditore e miliardario appassionato di finanza. Una cifra del suo carattere che resta impresso nel suo impero e che ne determinerà probabilmente il futuro. “L’Italia ha perso il suo ultimo patriarca del capitalismo” ha scritto Les Echos, il quotidiano economico più autorevole in Francia. Paese strettamente legato alle sorti e agli interessi di Del Vecchio.

Leonardo Del Vecchio
Leonardo Del Vecchio

Chi prenderà ora le redini del suo impero? É la domanda che si stanno facendo i mercati. Anche se la risposta non è semplice e non sarà immediata. Come dopo la morte di Caprotti, il fondatore di Esselunga, si dovrà fare i conti con una complessa rete familiare, con l’eredità, e con le determinazioni impresse da Del Vecchio negli ultimi scampoli di vita, o forse negli ultimi anni in cui ha dato un assetto preciso e internazionale al uso impero con 180mila dipendenti e settemila punti vendita, una filosofia aziendale che fa del welfare e del benessere dei dipendenti una filosofia aziendale.

C’è poi la famiglia, e qui è probabile che si apriranno capitoli complessi nella suddivisione dell’eredità. Sposato tre volte, Del Vecchio lascia sei figli: Claudio, Marisa, Paola (dal primo matrimonio con Luciana Nervo), Leonardo Maria (dall'attuale moglie Nicoletta Zampillo che ha sposato nel 1997 e, dopo il divorzio del 2000, ha risposato nel 2010), Luca e Clemente (nati nel 2001 e nel 2004, e avuti dalla ex compagna Sabina Grossi).

La società che detiene tutte le partecipazioni azionarie e la liquidità di Leonardo Del Vecchio è la Delfin, con sede a Lussemburgo, amministrata da Romolo Bardin. Leonardo Del Vecchio possiede a suo nome il 25% della Delfin. Questa quota dovrebbe passare alla moglie Nicoletta Zampillo, mentre il restante 75% è diviso tra i sei figli (12,5% a testa).

Anche queste partecipazioni erano sotto il diretto controllo di Leonardo Del Vecchio, che ne deteneva l'usufrutto fino alla morte. Delfin controlla il 38,4% di Essilorluxottica il 28% di Covivio, immobiliare francese quotata alla Borsa di Parigi, il 13% di Luxair, compagnia aerea Lussemburghese, il 18,9% di Mediobanca, il 6,62% di Assicurazioni Generali.

Il vero nodo probabilmente sarà Generali con l’annessa e connessa Mediobanca. Del Vecchio era molto attento alla finanza, una passionaccia condivisa con altri grandi imprenditori della sua generazione. I mercati e gl analisti sono convinti che gli eredi non seguiranno questa passione e si potrebbero perdere interesse nelle partite finanziarie, su Generali e Mediobanca, che hanno anche aspetti politici complessi, focalizzandosi invece sugli asset imprenditoriali. 

Ovvero su Essilorluxottica, il colosso italo- francese nasce nel 2017 ed è quotato nella Borsa di Parigi dal 2018, dalla unione di Luxottica e Essilor. Leonardo Del Vecchio ne era presidente esecutivo mentre Hubert Sagnières il vice presidente esecutivo con pari poteri a quelli di Del Vecchio. Il cda misto tra italiani e francesi con l’amministratore delegato Francesco Milleri e il vice ad Paul du Saillant. Un gruppo nato con un’architettura complessa perché ha sempre dovuto gestire la convivenza tra italiani e francesi. Del Vecchio ha condotto le relazioni con la controparte francese sempre con decisione con una grande personalità, Si tratta ora di vedere come evolverà questo equilibrio di forza. Ma la pedina Milleri rassicura molto gli osservatori: è l’uomo scelto da Del Vecchio nei tempi giusti per tenere le redini e dare stabilità alla mega società.