{{IMG_SX}}Macerata, 6 settembre 2007 - Giocare la schedina è diventato un terno al lotto. Tutto nasce dalla decisione del governo di riassegnare le autorizzazioni ad accettare le scommesse: tra chi ha rinunciato e chi non è stato ancora abilitato, per trovare una ricevitoria del totocalcio ci vuole molta fortuna.

 

"La legge Bersani — spiega Luca Mazzoni (nelle foto) della 'fonte dei milioni', in corso della Repubblica — ha disposto la ridistribuzione delle autorizzazioni, rimettendole tutte in ballo. Alla fine di ottobre dell’anno scorso è stato fatto il bando, che è stato aggiudicato da una serie di provider: ad esempio lottomatica, sisal, snai e la betting inglese. Vinto l’appalto, questi provider si sono rivolti di nuovo alle ricevitorie, offrendo la possibilità di giocare le schedine in cambio del pagamento di un canone. Ma visto che i prezzi sono aumentati, in tanti hanno rifiutato la proposta".

 

I prezzi oscillano, dai 900 euro l’anno chiesti dalla sisal ai 1.500 della snai, in base anche a quanto offrono i diversi provider in termini di attrezzatura specifica. Con questo canone, le ricevitorie si aggiudicano la possibilità di accettare giocate di totocalcio, totogol, big race, big match, tris e totip (che però verrà modificato). "Sul prezzo di un euro previsto per ogni schedina — aggiunge Eleuterio D’Angelo, della ricevitoria Marinelli a Civitanova —, noi prendiamo 8 centesimi: pochissimo. Quindi solo chi fa molte colonne ha avuto interesse a pagare il nuovo canone richiesto, più alto di quello precedente".

 

Ecco perché tanti bar e tabaccherie, che prima avevano anche il totocalcio, per questa stagione ne faranno a meno. Ma gli appassionati come hanno preso la novità? "L’altra domenica — racconta ancora D’Angelo — è arrivato un cliente da Porto Potenza arrabbiatissimo: non riusciva a credere che non ci fosse almeno una ricevitoria autorizzata in ogni Comune. In tanti si sono lamentati, perché non sanno dove giocare: sarebbe bastato dare la notizia su quotidiani e telegiornali, e invece se ne è parlato solo sulle riviste specializzate. A Civitanova gli unici autorizzati siamo noi, e per altro avremo già dovuto avere il corner lottomatica da due settimane, e invece i lavori sono in ritardo".

 

"Anche a Macerata siamo rimasti in pochissimi — continua Luca Mazzoni —, ma questo non ha incrementato particolarmente le schedine giocate qui, perché non tutti sanno dove possono fare la schedina: il sito ufficiale dell’Aams infatti non indica nessuno in provincia". In ogni caso, sembra che il totocalcio, il più classico dei giochi sul campionato, stia progressivamente perdendo i suoi affezionati. "Gli appassionati della vecchia schedina sono sempre meno — rimarcano alla 'fonte dei milioni' —, perché oggi sono possibili altri giochi molto più divertenti. Ora si può puntare anche su una singola partita: ogni match ha una sua quotazione, e i fattori si moltiplicano se si fanno più giocate. In questo modo si può puntare anche su una partita di serie A e una di pallavolo, come su qualsiasi altro sport o perfino sul vincitore del Grande Fratello".