{{IMG_SX}}Civitanova Marche, 13 dicembre 2007 - Il reparto dialisi continua a fare… acqua. Anche ieri i martelli pneumatici degli operai che stanno ristrutturando i locali hanno affondato laddove non dovevano, provocando una copiosa fuoriuscita che ha invaso l’ufficio della dirigente di reparto.

 

Un dramma che ha aggiunto danni su danni, morali e psicologici, a pazienti che — per la particolare natura della loro patologia — sono già per conto proprio chiamati a una durissima prova. Per loro continua la diaspora negli ospedali di Macerata e Recanati, dove è stato attivato un terzo turno di trattamento per fronteggiare l’emergenza che costringe i 72 dializzati a far le ore piccole.

 

In teoria tutto ciò dovrebbe durare una settimana, ma c’è chi comincia ad avere dubbi sulla possibilità di risolvere il problema in così poco tempo. Il disagio comunque si protrae. Se è infatti vero che l’opera di perforazione in base ai programmi dovrebbe concludersi oggi o domani, è anche vero che il cantiere continuerà a restare aperto, con tutte le conseguenze del caso.

 

Intanto, dicevamo ieri, un’ordinanza del sindaco dispone la chiusura fino a definitiva sistemazione. Un’ordinanza — sembra — contestata dall’Azienda che aveva già preso tale decisione. Il sindaco, però, ha ritenuto di cautelarsi esercitando i poteri conferitigli dal suo ruolo di responsabile primo della sanità.

 

Nell’ordinanza non indica i tempi di chiusura (la voce circolava ieri ), ma si limita a parlare di ripristino "solo dopo l’acquisizione dell’ apposita documentazione comprovante la regolare esecuzione di quanto necessario a eliminare gli inconvenienti". Responsabile del procedimento è l’ingegnere Paolo Ragaini, dell’Ufficio tecnico comunale.