{{IMG_SX}}Roma, 18 agosto 2008 - È morto Franco Sensi. Il presidente della Roma si è spento all'età di 82 anni. E' scomparso alle ore 23.35 all'ospedale Gemelli di Roma, dove era ricoverato, vicino ai suoi cari, alla moglie Maria, alle figlie Rosella, Cristina e Silvia ed i parenti più stretti, che lo hanno assistito tutto il giorno.

Ha vestito anche i panni del politico: è stato sindaco di Visso, in provincia di Macerata, nelle liste della Democrazia cristiana. Alle Marche, e a Visso, il paese d'origine dei suoi, era rimasto molto legato. E il sindaco della cittadina maceratese, Giuliano Pazzaglini, si prepara a partecipare ai funerali del patron della Roma con tutti gli altri sindaci della vallata, probabilmente in forma ufficiale, con i gonfaloni dei Comuni.
 

Sensi da qualche settimana era ricoverato all'ospedale Gemelli per problemi respiratori. Si trovava in terapia intensiva post-operativa, il reparto dotato di speciali macchinari per i pazienti che hanno problemi di quel tipo. C'è sempre stato il massimo riserbo sulle sue condizioni di salute.

 

I funerali si terranno mercoledì alla basilica di San Lorenzo fuori le mura, più conosciuta come San Lorenzo al Verano, per volere dello stesso presidente Sensi. La famiglia Sensi ha accettato di allestire la camera ardente al Campidoglio martedì mattina, come richiesto dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, per l'ultimo saluto di tutti i tifosi al presidente del terzo scudetto giallorosso. Lo stesso Alemanno ha proposto che il nuovo stadio della Roma venga intitolato a Sensi. Tante le telefonate di cordoglio che stanno giungendo alla moglie Maria e alle figlie da personaggi del mondo sportivo, come Adriano Galliani, del mondo imprenditoriale o da rappresentanti delle istituzioni, a partire dal Sindaco di Roma.

Innumerevoli le manifestazioni di cordoglio e di partecipazione al lutto che in queste ore giungono alla Roma dal mondo del calcio, degli altri sport  e della politica. «La S.S.Lazio S.p.A. è vicina alla famiglia Sensi e a tutta l'As Roma per la scomparsa del suo Presidente Franco Sensi». La Lazio esprime così, dal proprio sito ufficiale, le condoglianze per la morte del presidente giallorosso.

 

«Abbiamo perso un grande uomo e un grande presidente». Carlo Mazzone ricorda commosso Franco Sensi, presidente del terzo scudetto della Roma scomparso nella notte di ieri all'età di 82 anni. «Ho ricordi bellissimi che mi legano a lui e non solo nei tre anni in cui ho allenato la Roma», dice Mazzone all'Adnkronos. «Anche dopo i miei rapporti con la famiglia Sensi sono rimasti bellissimi. Ero al corrente dei suoi problemi. È stato forte fino alla fine, ha sofferto tantissimo. Ci sentivamo spesso. Io lo chiamavo per complimentarmi ogni volta che la Roma vinceva qualcosa: lo scudetto, la coppa Italia...c'era sempre una telefonata da parte mia e
lui era sempre molto affettuoso con me» «Gli devo gratitudine -prosegue-, mi ha dato l'opportunità di allenare la mia Roma per tre anni. La prima stagione le cose non andavano benissimo ma non mi sono mai sentito in discussione. C'è sempre stata grande stima nei miei confronti e grande fiducia, ho dei ricordi bellissimi. È stato bravo, si è organizzato da solo la sua successione alla guida della Roma, sua figlia
Rosella è eccezionale.  Abbiamo perso un grande presidente -ripete Mazzone-, sarò sicuramente presente ai suoi funerali».


 «Ditemi che non è vero o che ho capito male. Per favore». È dolore vero quello dei tifosi giallorossi che, sui
siti internet a loro dedicati, ricordano il presidente Franco sensi, deceduto nella tarda serata di ieri al policlinico Gemelli di Roma. È in particolare sul sito di Carlo Zampa, popolare cronista e speaker dell'Olimpico, che le testimonianze si fanno più direte e accorate. Qualcuno giura eterna fedeltà al presidente scomparso: «Grazie per tutto, ora e sempre con te». Un altro cerca conforto nella fede: «Anche se Dio non esistesse, l'uomo ha fatto talmente tanto in suo nome da giustificarne l'esistenza». E ancora: «Oddio, no!», «Riposa sereno, grande presidente».

 

Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha espresso «vivo cordoglio» per la morte del presidente della Roma, Franco Sensi, che si è spento ieri notte all'età di 82 anni. «Il Presidente Giovanni Petrucci, a nome personale e del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, esprime vivo cordoglio per la scomparsa del Presidente dell'A.S. Roma, Franco Sensi -si legge in una nota del Coni-. Dirigente serio e preparato, Sensi ha ricoperto, con innegabile capacità, un ruolo nevralgico nei delicati equilibri del sistema calcistico, contribuendo a creare un modello virtuoso di gestione che ha saputo fare della Roma una realtà affermata a livello internazionale. Il
Comitato Olimpico Nazionale Italiano si stringe accanto alla famiglia, cui invia le più sentite condoglianze, per la perdita di un grande uomo di sport».

 

I principali club italiani si stringono attorno alla Roma per la scomparsa del presidente del
club capitolino, Franco Sensi, morto ieri all'età di 82 anni. I campioni d'Italia dell'Inter hanno diffuso una nota anche a nome del presidente Massimo Moratti dicendosi "vicini alla famiglia Sensi e a tutta l'A.S. Roma per la scomparsa di Franco Sensi, presidente, grande uomo del calcio italiano". "Vicina" alla famiglia Sensi ed al club giallorosso anche la Juventus, che attraverso il proprio sito internet ha scritto di un "tragico
momento". Il Milan, che in una nota ha ricordato i successi ottenuti dalla Roma nei 15 anni di presidenza di Franco Sensi, ha porto le condoglianze "alla moglie Maria e alla figlia Rosella, nonché all'intera società giallorossa": "Il calcio italiano piange la scomparsa di Franco Sensi. L'intera famiglia rossonera - si legge da acmilan.com - si unisce al grande dolore che ha colpito la famiglia Sensi".

 

 Da Pechino, che sta per lasciare per rientrare a Roma, la medaglia d'argento degli 800 stile libero e
tifosa giallorossa Alessia Filippi, si unisce al dolore del mondo dello sport per la morte del presidente della Roma, Franco Sensi. "Ho avuto l'onore di conoscere la figlia Rosella e mi ha colpito il rapporto esemplare che c'era con il suo papà, si intuiva che dietro c'era una bella famiglia. Il presidente Sensi - aggiunge la nuotatrice azzurra - per me e' stato un personaggio importante per i valori che ha saputo trasmettere attraverso il suo operato e i successi ottenuti. In questo momento il mio stato d'animo e' quello di tutti i tifosi romanisti, di grande tristezza".

 

DA VISSO A ROMA

La ricchezza dei Sensi era nata a Visso, sulla montagna maceratese, dove pascolavano greggi di centinaia di pecore, poi allevate in gran numero anche a Roma, nei terreni in seguito destinati a diventare oro con le lottizzazioni edilizie del Piano regolatore. Il padre di Sensi, Silvio, era stato sindaco di Visso negli anni Sessanta, e il presidente della Roma ne segui' le orme: piu' volte sindaco Dc del paese, l'ultima fra il 1990 e il 1995, poi consigliere comunale; sempre comunque attento alle vicende della sua terra, dove per oltre trent'anni e' stato anche editore, con la Sea, del quotidiano regionale Corriere Adriatico (la vecchia Voce Adriatica).

 

Lo aveva riportato in edicola nel 1971 accettando, raccontava, ''l'invito di Arnaldo Forlani a occuparmi del giornale''. In ambienti politici regionali, era il 2001, maturo' a un certo punto anche l'idea di fare di Franco Sensi un testimonial delle Marche. Lui la commento' cosi': ''Sono romano di San Pietro, ma nelle Marche ho un castello, un giornale, una fabbrica, e una radice familiare a Visso. Ci devo riflettere, e comunque ringrazio chi ci ha pensato''. L'idea poi non ando' in porto, e l'antico castello di Beldiletto, appartenuto ai Varano, e che Sensi voleva recuperare ''per farci delle attivita' culturali'', e' finito al centro di un intricato contenzioso legale.
 

Ma a Visso restano la casa di famiglia, una cappella funeraria ancora da terminare, i milioni donati dal patron dopo il terremoto del 1997 per la ricostruzione e tante battute fulminanti, testimonianza di quanto fosse profonda la sua 'radice' montanara. ''La Banca delle Marche?'' disse ad esempio una volta, entrando a gamba tesa in uno dei tanti minuetti fra finanza e impresa sul futuro dell'istituto di credito marchigiano: ''Mi basterebbero le pecore che ho per comprarla tutta, ma non mi serve, e non la compro''.