{{IMG_SX}}Macerata, 17 marzo 2009 - E’ stata dimessa ieri pomeriggio dall’ospedale di Macerata, dove era arrivata in coma sabato mattina Silvia Gattari, vittima delle botte del suo ex, Mauro Mariani. Ancora sotto choc, ma è potuta tornare a casa dopo essere passata attraverso l’inferno, con un ricovero in rianimazione prima e in medicina d’urgenza poi. Nei prossimi giorni, viste le gravi lesioni al volto, dovrà sottoporsi a ulteriori accertamenti all’ospedale Torrette di Ancona.

 

Annunciato da una escalation di violenza familiare il drammatico pestaggio di sabato nel centro commerciale Cityper di Piediripa. Anche nel dicembre del 2007 la donna era stata picchiata dall’ex compagno. Un percorso di paura, segnato da continue minacce e aggressioni, ricostruito da Federico Valori e Adele Castignani, legali difensori della Gattari "affinché — spiegano — sia chiaro che le voci provenienti dall’ambiente del Mariani che tendono a rappresentarlo vittima di una persecuzione sono influenzate dalla versione dello stesso mentre l’unica persona vessata, umiliata, esasperata e infine massacrata è la signora Gattari che versa ancora in stato di choc e chiede tranquillità e giustizia".

 

Il suo ex, Mauro Mariani, 38 anni, ora in carcere per maltrattamenti in famiglia, dopo l’arresto aveva detto ai poliziotti di aver perso la testa perché gli veniva negato di vedere la figlia di due anni. Sarebbe stato questo motivo ad innescare una violenza bestiale che sabato mattina si è abbattuta sulla Gattari. Quaranta anni, è stata pestata a sangue dentro la libreria “Giunti al Punto” del Cityper, dove lavora come commessa. L’uomo era da tempo il suo incubo.

 

"La convivenza tra i due — raccontano i legali — è segnata da numerosi episodi di violenza fisica e verbale messi in atto da Mariani, specie quando era in preda all’alcool. Nel dicembre 2007, dopo un’aggressione, venne arrestato dai carabinieri di Tolentino e la Gattari decise di rivolgersi all’autorità giudiziaria per ottenere la decadenza del Mariani dalla patria potestà data l’indole violenta".

 

In seguito, il Tribunale dei Minori di Ancona incaricò i Servizi sociali di Tolentino e Macerata di vigilare prescrivendo che il padre vedesse la figlia solo durante incontri protetti. Il presidente del Tribunale di Macerata dispose per Mariani il divieto di avvicinarsi alla Gattari e il Gip del Tribunale di Macerata il divieto di dimora a Tolentino. "Provvedimenti che purtroppo — concludono Valori e Castignani — si sono rivelati insufficienti a garantire la sicurezza della donna".