Macerata, 19 novembre 2012 - «MI HANNO assalita in strada, ma non so chi sia stato ad accoltellarmi». Resta un mistero l’aggressione subita a Piediripa, nella notte tra venerdì e sabato, da una giovane romena di 25 anni. La donna, al settimo mese di gravidanza, è stata raggiunta da un fendente alla pancia. Il coltello ha colpito anche la testa del bambino che la ragazza portava in grembo. E il piccolo è morto. I carabinieri, che indagano sulla vicenda, hanno raccolto la testimonianza della romena. Poche parole, confuse, dettate dallo stato confusionale e, forse, dalla paura di parlare. Come se la vittima voglia nascondere l’identità dell’aggressore.

LA GIOVANE romena resta ancora ricoverata all’ospedale di Macerata, in stato di choc ma non in pericolo di vita. I medici del nosocomio hanno tentato il possibile per salvare il piccolo, ma non c’è stato nulla da fare nonostante un lungo intervento chirurgico durato tutta la notte. Le lesioni procurate dalla coltellata alla pancia sono state fatali per il piccolo. Non sembrano, invece, destare grosse preoccupazioni le condizioni della giovane. I medici continuano a tenerla sotto osservazione, ricoverata. La venticinquenne, che lavora come entraineuse, era stata trovata dai carabinieri intorno all’1,30 mentre vagava in strada, sanguinante. Era in stato confusionale e ai militari che le hanno prestato i primi soccorsi ha raccontato di essere stata aggredita da uno sconosciuto che l’ha colpita con una coltellata all’addome.

DA QUANTO riferito dalla romena ai militari non sono emersi particolari che, per adesso, possono aiutare gli investigatori a dare un nome e un volto all’aggressore. In ogni caso i carabinieri stanno passando al setaccio gli ambienti frequentati dalla giovane per tentare di scovare qualche indizio. Troppi gli aspetti ancora da chiarire. I carabinieri non escludono nessuna ipotesi. Nemmeno quella che l’aggressore sia un conoscente della vittima. Qualcuno che, magari, aveva una relazione con la donna. O forse addirittura il padre biologico del bambino, che avrebbe reagito in modo violento alla notizia della gravidanza. Oppure ancora che la violenta aggressione sia da ricondurre all’attività svolta dalla giovane. Sembra chiaro, comunque, che l’aggressore abbia volutamente colpito la vittima con un coltello alla pancia. Proprio per costringerla ad abortire, tenendo conto anche dell’avanzato stato della gravidanza.

PER IL MOMENTO si tratta di ipotesi che devono ancora trovare riscontri concreti. Qualche elemento utile alle indagini potrebbe arrivare dalla donna stessa, che sarà risentita presto. Il cerchio si stringe attorno agli ambienti frequentati dalla ragazza, quello dei locali notturni. Gli elementi di quanto accaduto fanno pensare a una sorta di regolamento di conti, a un gesto feroce e voluto per punire la ragazza. Il brutale episodio di Piediripa è arrivato poche ore dopo un altro accoltellamento avvenuto sempre a Macerata. Una quarantenne, Barbara Mobili, aveva colpito all’addome il compagno Roberto Comandini, davanti ai figlioletti di sei anni. L’uomo ha riportato ferite lievi, mentre la donna è stata denunciata per lesioni aggravate.

r. d. c.