Macerata, 19 marzo 2013 - Il sindaco di Loro Piceno, Daniele Piatti, ha sospeso l’attività della centrale Vbio2, dalla quale sono fuoriusciti i reflui che venerdì hanno inquinato il Fiastra. L’ordinanza, emessa ieri, sarà notificata questa mattina alla società. E sempre ieri, Piatti ha organizzato una riunione con i sindaci di Colmurano, Urbisaglia, Petriolo e Corridonia, per concordare una posizione comune in merito all’accaduto. La decisione è di costituirsi parte civile per la richiesta dei danni contro coloro che saranno individuati quali responsabili di reati ambientali.

L’inquinamento del Fiastra è arrivato proprio a ridosso dell’emersione della maxi inchiesta sul biogas, condotta dalla procura di Ancona. Inchiesta che riguarda anche la centrale di Loro, realizzata dalla Vbio2, società con sede in corso Mazzini 2 ad Ancona, di cui sono amministratori Paolo Pesaresi e Alessandro Lazzarini. Tutte le quote della società sono possedute dalla Viridis Energia Srl, sempre con sede in corso Mazzini 2 ad Ancona, di cui Antonio Lazzarini è consigliere e presidente del Cda, mentre Paolo Pesaresi è consigliere e amministratore delegato. La Viridis a sua volta appartiene a due società: la Lagi Energia srl, e la Echidna Spa. La Lagi, che ha sede a Sarrocciano di Corridonia, è di proprietà dei fratelli Lorenzo e Antonio Lazzarini, mentre Alessandro Lazzarini risulta amministratore unico. L’Echidna invece, con sede a Milano, è di proprietà dell’avvocato Paolo Tanoni e di Mario Pesaresi, padre di Alessandro e presidente della Consulmarche.

Questo assetto è lo stesso per le società con sigla Vbio, che hanno realizzato in provincia, oltre all’impianto di Loro Piceno, quello di Potenza Picena, Corridonia e Morrovalle. Antonio Lazzarini e suo figlio Alessandro risultano ora indagati dalla procura di Ancona, con l’accusa di associazione a delinquere. La famiglia Lazzarini è molto conosciuta a Morrovalle, ma anche a Fabriano, visto che la sorella di Antonio e Lorenzo, Cecilia, è la moglie di Francesco Merloni.

Dopo la vicenda dello sversamento nel Fiastra, il sindaco di Loro ribatte alle accuse ricevute. «Non è vero che, dopo aver saputo dell’inquinamento, ho preso tempo — sottolinea —. Bisogna agire con chiarezza, secondo le norme e con in mano tutte le informazioni. Appena ho avuto i verbali della Polizia provinciale e dell’Arpam, e il parere dei legali, ho emesso l’ordinanza». Il Comune di Loro è stato sempre contrario all’impianto. «Sia in conferenza dei servizi decisoria, che con delibera di giunta e delibera di consiglio avevamo espresso parere negativo, perché l’ubicazione non era ritenuta idonea». Non solo. «Contro il decreto di autorizzazione regionale il Comune ha presentato un ricorso al Tar, di cui si sta aspettando il giudizio di merito, e un ricorso al Consiglio di Stato. Questi sono gli strumenti di cui dispone un’amministrazione per tutelare i suoi cittadini, il resto sono chiacchiere». Intanto i tecnici dell’Arpam sono al lavoro per analizzare i campioni d’acqua. I risultati saranno resi noti nei prossimi giorni, ma i primi sommari riscontri indicano un carico di materiale organico molto al di sopra dei limiti di legge.

Paola Pagnanelli e Franco Veroli