Macerata, 22 marzo 2013 - DUE NUOVI indagati per lo sversamento di Morrovalle e un Rolex consegnato al dirigente della Regione Luciano Calvarese con tanto di bigliettino di ringraziamento. Emergono nuovi particolari dell’inchiesta sul biogas, destinata a diventare un terremoto per l’ente regionale.
L’ultimo elemento riguarda il dirigente incaricato di occuparsi delle autorizzazioni per le nuove centrali. Quando gli agenti del Corpo forestale, la settimana scorsa, hanno eseguito le varie perquisizioni negli uffici e nelle aziende degli indagati, tra le varie cose è spuntato anche un Rolex. L’orologio — del costo di novemila euro — era un gentile omaggio inviato all’ingegnere Calvarese, ritrovato dagli agenti con tanto di bigliettino di ringraziamento firmato. Un cadeau del genere sorprende i comuni mortali, ma bisogna ricordare che il dirigente aveva la possibilità di far guadagnare agli imprenditori 5-6mila euro al giorno, dando il via libera alle centrali a biogas. Anche il Rolex è finito sotto sequestro, aprendo un nuovo filone all’indagine che comunque, già oggi, è significativa: secondo la procura di Ancona, un gruppo di ingegneri e imprenditori, con la complicità del dirigente regionale, avrebbero messo in piedi un’associazione a delinquere, facendosi autorizzare una serie di impianti per il biogas al solo scopo di ottenere gli incentivi.
 

QUESTE centrali, sempre per l’accusa, sarebbero state realizzate anche piuttosto di fretta, per non perdere gli incentivi che scadevano lo scorso settembre. Ecco perché alcuni impianti, al momento di entrare in funzione, starebbero iniziando a dare problemi. Sarebbe successo con Loro Piceno, dove venerdì scorso si è registrato uno sversamento di liquami, che ha inquinato il Fiastra causando una moria di pesci. E sarebbe successo poi a Morrovalle. Qui, nella centrale della società Campomaggio 86, i liquami, scarto della produzione di metano, sarebbero stati scaricati in un terreno di fianco al piazzale. Gli agenti del Corpo forestale hanno verificato che con le ruspe era stato asportato lo strato superiore del terreno, che era impregnato di questi liquidi; inoltre forti ristagni dello stesso liquame sarebbero stati trovati intorno all’impianto. Dunque, lo sversamento scoperto venerdì non sarebbe stato occasionale e incidentale, ma sarebbe il risultato di un’azione continua. Del resto su questo c’erano già state altre denunce da parte dei residenti confinanti con la centrale. L’area interessata è stata sottoposta a sequestro preventivo e cautelare, su ordine del sostituto procuratore Claudio Rastrelli, in attesa di verificare anche cosa prevedesse il progetto autorizzato dalla Regione in merito allo smaltimento di questi liquami.
 

INOLTRE l’Arpam ha prelevato dei campioni sia della sostanza trovata sul terreno, per capire cosa sia stato utilizzato nell’impianto, sia dell’acqua di un pozzo che attinge alla falda sotterranea, per verificare che il continuo versamento sul campo non abbia causato un inquinamento da nitriti. Per questo episodio, sono stati iscritti al registro degli indagati i responsabili della Campomaggio 86, e cioè i morrovallesi Antonio Lazzarini (già indagato nella maxi inchiesta della procura di Ancona) e Carlo Cingolani.

di Paola Pagnanelli