Macerata, 20 aprile 2013 - MARIO Orlandi e Maria Cristina Pesci danno lo sfratto alla Unipol Banca. Un po’ come Davide che vince contro Golia. Il tribunale di Macerata ha infatti accolto l’istanza dei tolentinati, riconoscendo la risoluzione del contratto per morosità dell’istituto di credito sia per le filiali di via dei Velini a Macerata sia per quella in viale Matteotti a Tolentino. I coniugi Orlandi sono decisi ad andare avanti e a rendere esecutiva la sentenza pronunciata dal giudice Properzi.
 

La vicenda arriva al termine di un lungo e articolato contenzioso — tuttora in piedi — tra Orlandi, Pesci e Unipol, con la quale hanno lavorato per oltre 42 anni: infatti, dopo anni di gavetta, hanno aperto, nel 1978, l’agenzia assicurativa Unipol di Tolentino, nel 1990 gli venne affidata quella di Macerata, e poi nel 2002 le filiali bancarie nelle due città; come presidente nazionale del gruppo agenti, Mario Orlandi è stato anche nel consiglio di amministrazione della società, negli anni ‘99-2002, a contatto dunque con il gruppo dirigenti. Ma quando ai vertici di Unipol si è registrato un cambiamento, i rapporti si sono incrinati, dando il via a un contenzioso tra Orlandi e la Spa. Nel 2002, Orlandi e Pesci comprarono i locali dove si trovavano le agenzie assicurative, a Macerata e Tolentino, grazie a un mutuo acceso ovviamente con la Unipol; una parte dei locali vennero poi presi in affitto dalla banca. Nel dicembre del 2011, gli immobili vennero messi in un «trust», una specie di cassaforte giuridica. Dallo scorso agosto però la Unipol Banca ha smesso di pagare i canoni di affitto dovuti al trust, accumulando un debito di qualche decina di migliaia di euro.
 

Orlandi e Maria Cristina Pesci, in qualità di trustees, cioè amministratori del trust, assistiti dall’avvocato Lorenzo Vitali, hanno dunque avviato un procedimento per far dichiarare l’istituto moroso, e di conseguenza sciolto il contratto di locazione. In tribunale a Macerata la Unipol Banca, assistita dall’avvocato Claudia Domenichini di Bologna, ha contestato le pretese della proprietà dell’immobile: la banca sostiene di avere un credito con la precedente proprietà degli immobili, per una somma più consistente, dunque il mancato pagamento sarebbe la compensazione tra debiti e crediti delle due parti. La società ha anche contestato il cambiamento di proprietà, cui non avrebbe dato il consenso.[PARAICO]
 

LA TESI però non ha convinto il giudice Paolo Properzi: se ora gli immobili sono del trust, è con questa realtà che si devono fare i conti, e le pendenze con la precedente proprietà non possono avere alcun rilievo. Respinta anche la questione del mancato consenso alla cessione degli uffici al trust, visto che l’affittuario non ha voce in capitolo nelle compravendite immobiliari. In conclusione, il giudice ha accolto del tutto la richiesta dei coniugi Orlandi e dell’avvocato Vitali, dichiarando la risoluzione del contratto per morosità della Unipol Banca. I coniugi Orlandi hanno già concesso cinque giorni di tempo all’azienda, dopo la sentenza. Poi l’intenzione è di passare all’esecuzione, ottenendo il precetto e quindi il rilascio dei due spazi oggi usati dalla Unipol Banca a Macerata e Tolentino.
 

L’istituto può fare appello e chiedere al giudice del secondo grado di inibire l’esecuzione. Ma per ora la sentenza gli dà torto, e deve pagare quindi tutti i canoni di affitto fino al rilascio e liberare tutti i locali immediatamente.
 

Paola Pagnanelli