Macerata, 5 dicembre 2013 - LE MARCHE sono la regione d’Italia con il più alto numero di ricoveri dovuti a tumori infantili. E Appignano ha fatto registrare «eccessi statisticamente significativi», in particolare per quanto riguarda la leucemia. Quindi, anche se è esclusa un’emergenza epidemiologica, la situazione va approfondita e monitorata. Sono queste le conclusioni dell’indagine condotta dal servizio epidemiologico ambientale dell’Arpam e dall’Agenzia sanitaria regionale, intitolato «Ricoveri ospedalieri per neuroblastoma nella Regione Marche».

Tutto è nato dall’azione congiunta del sindaco di Appignano Osvaldo Messi e di un giovane padre recanatese Daniel Bonacci, che sta lottando con il figlioletto di 4 anni contro il neuroblastoma. L’indagine non è entrata nel merito delle cause, limitandosi a fornire una descrizione basata sui ricoveri dei bambini tra 0 e 14 anni. Con due limiti: l’assenza del registro tumori regionale (non ancora operativo), e il mancato aggiornamento del registro tumori infantili, fermo al 2008. Questo ha comportato l’impossibilità di isolare il neuroblastoma come patologia. Quindi in realtà quando nello studio si parla di neuroblastoma ci si riferisce a un gruppo di tumori maligni, in cui è compreso anche il neuroblastoma.

L’INDAGINE è divisa in due parti. La prima dedicata all’analisi dei ricoveri su base regionale per il periodo 2001-2012, riconducibili a quel gruppo di patologie in cui è compreso il neuroblastoma. E una seconda in cui sono stati analizzati i ricoveri riconducibili a tutti gli altri tipi di tumore infantile nel periodo 2006-2010, ma solo per i bambini residenti ad Appignano e nei comuni vicini, cioè Montecassiano, Pollenza, Montefano, Treia e Filottrano. Per quanto riguarda la prima parte nei 12 anni di osservazione ci sono stati 60 casi di ricovero, di cui il 58% riguardano femmine e il 68% bambini con un’età inferiore a 4 anni. Sono stati rilevati in 41 Comuni su 239 e, con l’eccezione di Ancona (6 casi) e Fermo (5 casi), tutti presentavano un numero inferiore a 5. «Nei comuni di Appignano, Castelbellino, Fermo e Petriano — si legge — l’incidenza osservata risulta superiore a quella della media regionale in maniera statisticamente significativa».

Per lo stesso periodo poi non sono state individuate aree territoriali con eccessi significativi. Questi numeri però mettono le Marche al primo posto in Italia, con quasi 25 casi per milione di bambini, che salgono a 29 (con un picco di 47 nel periodo 2010-2011) se si considera l’ultimo quinquennio analizzato. Cioè quasi il doppio dei casi riscontrati nello stesso periodo a livello nazionale, quasi 17 su un milione di bambini. «E’ necessario precisare — sottolineano però gli studiosi — che per numeri molto piccoli, pur in presenza di significatività statistica del test, la considerazione dell’eccesso va considerata con particolare prudenza».

Nella seconda parte invece sono stati rilevati 11 casi, con un eccesso significativo di leucemie nel comune di Appignano, (comunque meno di 5 casi). Risultato che però non è stato confermato da un altro test, quindi da prendere con le pinze. Anche in questo caso non sono state evidenziate aree con una maggiore incidenza rispetto ad altre. Per questo Arpam e Asur concludono dicendo che, pur se non c’è un’emergenza, bisogna approfondire a livello locale sulle possibili cause, istituendo, in particolare nella nostra provincia, «un sistema permanente di sorveglianza epidemiologica e sanitaria».

Giovanni De Franceschi