A fuoco rifiuti elettronici e metallici Nube nera e paura nella vallata

Da lunedì notte brucia il capannone della Ri.Mel a Pollenza: chiuse le scuole e le attività vicine. Caprarelli dei vigili del fuoco: "Portate via le batterie al litio per scongiurare conseguenze peggiori"

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di Paola Pagnanelli

Una nube di denso fumo nero si alza dalle 23 di lunedì dalla sede della Ri.Mel, a Pollenza. I vigili del fuoco stanno facendo, senza soste, un lavoro enorme per spegnere le fiamme divampate all’interno di un capannone, che però rischia di cedere. Le cause del rogo sono ancora sconosciute, ma come conseguenza ieri e anche oggi sono chiuse le scuole di Pollenza, Sforzacosta, Urbisaglia e Tolentino. Il sostituto procuratore Enrico Riccioni ha aperto un fascicolo per incendio colposo, a carico di ignoti. L’allarme è scattato poco dopo le 23 di lunedì, da parte dei titolari dell’azienda che tratta e smaltisce rifiuti metallici ed elettronici. Subito sono accorsi i vigili del fuoco. "Siamo riusciti a portare via le batterie al litio che erano nel capannone – ha spiegato l’ingegnere Mauro Caprarelli, comandante provinciale dei vigili del fuoco -, per evitare conseguenze peggiori. Per lo spegnimento abbiamo usato acqua e schiuma, ma le operazioni sono molto complicate, a causa della struttura delle finestre. Inoltre dove sono divampate le fiamme il capannone si sta ’imbarcando’, c’è il rischio che possa cedere il tetto". Questo rende oltremodo rischioso entrare nella struttura, cosa che però è necessaria per smassare i rifiuti e agevolare lo spegnimento. Per tutta la giornata i focolai sono ripartiti tra la massa di materiale accumulato nel capannone, continuando ad alimentare il fumo nero che, da Sforzacosta a Tolentino, ha reso l’aria irrespirabile. "Abbiamo chiuso le scuole e le aziende nel raggio di un chilometro – ha spiegato il sindaco di Pollenza, Mauro Romoli, che ha passato tutta la giornata tra la sede dell’azienda e la prefettura -. Abbiamo avvertito la popolazione di tenere chiuse le finestre e spenti i condizionatori. Per il momento non sappiamo altro". Stessi avvertimenti sono stati dati con la fonica a Sforzacosta: anche l’assessore di Macerata, Paolo Renna, e il comandante della Polizia locale, Danilo Doria, sono stati a Pollenza per concordare i provvedimenti e collaborare per quanto necessario. Le chiusure sono state confermate anche per oggi. A Macerata, Pollenza, Urbisaglia, Tolentino, Corridonia e Colmurano si suggerisce di non consumare ortaggi a foglia larga, di evitare sport all’aperto, di tenere chiusi gli animali da cortile e di usare le mascherine fuori casa. Personale dell’Arpam e dell’Area vasta hanno iniziato i monitoraggi, per accertare la presenza di sostanze pericolose nell’aria e a terra. Quando l’acqua usata per lo spegnimento ha riempito la vasca, per evitare che arrivasse al Chienti è stata chiamata una cisterna che ha creato una sorta di sacca di protezione. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri, i carabinieri forestali e quelli del Noe di Ancona. Militari e vigili del fuoco hanno sentito i titolari, per ricostruire la vicenda. "E su nostra indicazione è stata messa sotto sequestro l’area in cui si trova il server che controlla le videocamere – ha spiegato l’avvocato dell’azienda Leonardo Filippucci -. I filmati sono stati acquisiti, e da quelli forse si capirà cosa sia successo". I pompieri continueranno a lavorare anche oggi per domare l’incendio. Ieri mattina e poi nel pomeriggio i sindaci interessati, i carabinieri, i vigili del fuoco, Arpam e Area vasta si sono incontrati in prefettura, e lo stesso faranno questa mattina, per valutare i provvedimenti opportuni.