"A Musicultura nascono artisti che durano"

Enrico Ruggeri ospite questa sera al teatro Persiani: qui non si forma un cantante perché deve andare al primo posto in classifica

Migration

"Questo festival è un avamposto di musica di cultura, dove non si forma uno perché debba andare al primo posto in classifica, ma un artista che duri nel tempo". Enrico Ruggeri spiega in questo modo perché è necessaria Musicultura e oggi sarà ospite del concerto al Persiani dove alle 21 si esibiranno gli altri nove finalisti dopo quelli in programma ieri: stasera saliranno sul palco Isotta, Kamahatma, Malvax, Sandri, Sara Loreni, Sofia Rollo, Te quiero Euridice, Themorbelli e Vito.

Ruggeri, nella sua ultima canzone "La rivoluzione" traccia un bilancio: il suo non può che essere positivo considerati il successo, gli album incisi e i libri scritti, lo stesso si può dire per la generazione nata a cavallo tra gli anni 50 e 60?

"Quelli nati prima di me hanno vissuto il ’68, mentre noi gli anni di piombo, i pestaggi, l’arrivo dell’eroina. Ma siamo una generazione molto letteraria".

John Lennon, Joan Baez, Guccini, De André, Bob Dylan si sono fatti sentire cantando contro la guerra e contro alcune storture della società, oggi i cantautori hanno la stessa forza?

"Anche io ho scritto sulla guerra ("Lettera dal fronte") e sui profughi. Per rispondere alla domanda dico che non hanno la stessa forza sul piano numerico, su quello qualitativo non saprei. Tuttavia una volta i cantautori riempivano gli stadi e i palas, adesso mi sembra che ci sia un abbassamento qualitativo spaventoso, considerando che ora basta un vocabolario di 5.000 parole mentre prima se ne utilizzava uno da 500mila".

Qual è la molla che la spinge a mettersi continuamente in gioco ed abbracciare nuove sfide?

"Il piacere di fare uno dei mestieri più belli del mondo, sono momenti piacevoli quando si sta a contatto con la gente, si gira con la band, si va in tour. E poi finché uno ha cose da dire è giusto che le dica".

È nata proprio a Musicultura l’idea di duettare nel suo disco con Francesco Bianconi?

"L’ho conosciuto due anni fa allo Sferisterio ed è nata un’assonanza. Sono uno che fa pochi duetti, ma con Bianconi c’è affinità e a Macerata si è deciso di fare qualcosa insieme".

È pronto per condurre le serate finali allo Sferisterio?

"È una delle esperienze più piacevoli, però al momento non mi è stato detto niente".

Lei ha scritto canzoni portate al successo da grandi interpreti. Si pensa prima all’artista e le si cuce un testo apposta oppure si scrive il testo e poi si pensa a chi lo possa interpretare al meglio?

"Scrivo canzoni per il piacere di farlo senza pensare alla destinazione. Faccio un esempio, anni fa Fossati mi chiede se avevo qualche pezzo nuovo perché stava producendo il disco della Bertè e così in quell’album è stato inserito "Il mare d’inverno".

Cosa ha pensato per il concerto al Persiani?

"Qualcosa di acustico prima di arrivare a un altro tipo di proposta allo Sferisterio".

Rai Radio 1, la radio ufficiale di Musicultura, trasmetterà integralmente in diretta la serata al Persiani a partire dalle 21.05, con John Vignola, Marcella Sullo e Duccio Pasqua alla conduzione. I biglietti sono disponibili alla biglietteria del Persiani; a quella dei Teatri di Macerata; a quelle marchigiane del circuito Amat e nei punti vendita autorizzati Vivaticket.

Lorenzo Monachesi