LORENZO MONACHESI
Cronaca

A Salvucci il premio miglior attrice: "Felice di riceverlo nelle Marche"

Domani a Sirolo la consegna del riconoscimento Franco Enriquez alla maceratese per la sua Desdemona

A Salvucci il premio miglior attrice: "Felice di riceverlo nelle Marche"

La maceratese Chiara Salvucci riceverà il premio nazionale Franco Enriquez 2024 nella categoria migliore attrice protagonista per l’interpretazione di Desdemona

"Oltre alla felicità di ricevere un premio così importante c’è il piacere che il proprio lavoro sia arrivato a qualcuno". La maceratese Chiara Salvucci riceverà alle 21.30 di domani al teatro Cortesi di Sirolo il prestigioso Premio Nazionale Franco Enriquez 2024 nella categoria migliore attrice protagonista per l’interpretazione di Desdemona nell’Otello di Shakespeare con la regia di Corrado d’Elia. "L’emozione – aggiunge – è amplificata dal fatto che la frase di Desdemona "È innaturale quella morte che uccide perché ama" abbia ispirato il motto di questa edizione. La felicità è raddoppiata perché sarò premiata nella mia regione".

Salvucci, cosa ha significato che gli organizzatori abbiano utilizzato la frase che lei dice sul palco come ispirazione di questa edizione del Premio?

"È la più importante del copione che sentivo in modo particolare e questo riconoscimento mi ha trasmesso una sensazione molto forte perché dimostra quando sia potente e vivo il teatro in cui pure una frase può arrivare così forte al pubblico".

Cosa l’ha colpita di Desdemona che le ha permesso di "attirare su di sé, tutto il peso della tragedia, con una eleganza e una leggerezza che incanta"?

"È un personaggio complesso, silenziato dalla tragedia e vittima della trama di Iago e della furibonda gelosia di Otello. Ma lei è anche una vincitrice perché trasmette sempre la potenza dei sentimenti in modo così puro e forte da sconfiggere tutti. Sono sentimenti di purezza, amicizia e amore incondizionato. Solo alla fine scoprirà quanto è stato tramato alle sue spalle e non ha modo di difendersi, di parlare, di chiarire".

Cosa l’affascinava del ruolo di attrice visto che ha imboccato con decisione questa strada dopo la laurea in architettura?

"Già durante gli studi di architettura mi sono avvicinata alla recitazione che mi ha appassionata sempre più. Credo che questi due mondi non siano così distanti essendo riuscita a mettere insieme i due aspetti nella ricerca della creazione teatrale. Essere un’attrice significa avere dentro di sé più mondi possibili e far sì che si possa crearne di nuovi. È stata una folgorazione studiare recitazione che permette di moltiplicarti internamente in quanto sul palco sono me stessa ma anche qualcuna lontana da me".

Quali sono gli incontri più significativi della carriera?

"L’incontro con la recitazione è stato determinante così come questo premio dopo un percorso costellato da tanti momenti significativi. È difficile stilare una classifica di una strada con tante tappe intermedie, di spettacoli che mi hanno arricchita. Poi c’è stato l’incontro con Corrado D’Elia e con la sua Compagnia, con loro si è creata una sinergia artistica significativa. Dal 2015 faccio parte della Compagnia e in questi anni mi sono occupata anche della scenografia a dimostrazione di quanto il teatro sia ricco di tanti aspetti".

Cosa conserva delle sue radici?

"Forse la tenacia di portare avanti progetti e anche piccole cose, la dedizione su ciò che faccio, la semplicità".