Abbiamo il dovere di dare fiducia ai ragazzi

Pierfrancesco

Giannangeli

Sono dati su cui riflettere, a fondo. Le cifre ci dicono che su 35 mila richieste del bonus psicologo, il 60%, cioè molto più della metà, arriva da giovani che hanno meno di 35 anni di età. Un dato significativo e, nello stesso tempo, preoccupante. Significa che il disagio, nei confronti della vita del nostro tempo, arriva dai giovani. Poi ci sono altre indicazioni che non incoraggiano l’ottimismo: cresce il numero di giovani con disturbi psichiatrici e quello degli adolescenti che fanno uso di droghe o sostanze psicoattive. Sarà pure colpa della pandemia, ma non solo, nel senso che i problemi affondano le loro radici pure altrove. L’Oms, cioè l’Organizzazione mondiale della sanità, ha indicato quest’anno come quello della salute mentale e del benessere: un recente rapporto ha evidenziato come una persona su otto sia costretta a convivere con un disturbo mentale e la pandemia ha aggravato la situazione, incrementando del 25% la depressione e l’ansia. Molti di questi disturbi, purtroppo, riguardano i giovani, poiché il Covid-19 ha avuto un effetto detonatore, amplificando i disagi. E’ dunque necessario un intervento tempestivo, senza mettere tempo in mezzo. Se il problema riguarda in larga parte i più giovani, dobbiamo chiederci quale possa essere la soluzione e, dunque, ciascuno di noi ha come obbligo quello di chiedersi cosa possiamo fare per i nostri ragazzi. Se è vero che il disagio psicologico colpisce indiscriminatamente tutte la fasce d’età, è altrettanto significativo intervenire sui più giovani. E’ a loro, infatti, che consegneremo le chiavi del nostro mondo, il futuro della nostra società. Allora, diamogli fiducia nel costruire il domani. Affidiamo le chiavi ai nostri giovani. Sebbene non ci sia una ricetta per il futuro, comunque abbiamo un dovere morale verso di loro. Ciò potrebbe, nello stesso tempo, aiutarli e responsabilizzarli: il futuro è vostro, costruitelo. Noi vi saremo a fianco, sfruttate la nostra esperienza.