Aborti in calo in provincia: meno di 200 in dieci mesi

L’11% facendo ricorso alla pillola. Pelagalli: "L’ospedale il luogo più sicuro". L’assessore regionale Saltamartini: "Non è un diritto, ma un potere delle donne"

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di Franco Veroli

Negli ultimi tre anni il numero delle interruzioni volontarie di gravidanza nell’Area Vasta 3 di Macerata è costantemente diminuito: dalle 320 del 2020 si è passati alle 291 del 2021 e alle 191 (dato aggiornato ad una settimana fa) del 2022, l’11% di queste ultime facendo ricorso alla pillola RU486. Una tendenza in linea con quella regionale, dove si è passati da 1.477 a 1.254 e a 932, l’11,6% delle quali farmacologiche. Numeri emersi in Consiglio regionale, nella replica del vicepresidente Filippo Saltamartini ad una interpellanza della consigliera di opposizione Manuela Bora. "La circolare del ministero della Salute del 12 agosto del 2020 sull’interruzione volontaria della gravidanza – ha detto Saltamartini - è un atto normativo che non ha bisogno di recepimento con atti della giunta regionale e che non vogliamo, né possiamo, mettere in discussione. Questa prevede che la RU486 possa essere somministrata in ospedale, nei consultori e negli ambulatori. Ma la decisione spetta ai medici che conoscono le condizioni della donna, non all’assessore regionale. Certo è che ci sono medici che mi hanno sottolineato come sia sempre meglio somministrarla in sicurezza, cioè in ospedale". Saltamartini ha quindi specificato che a suo avviso l’aborto non è un diritto, ma "un potere che le donne possono esercitare, quale disposizione - appunto - del proprio corpo, un moderno habeas corpus". "Sono stato iscritto al Partito radicale – ha aggiunto – un percorso importante, visto che la legge 194 del 1978 è una legge dello Stato che ha eliminato la piaga degli aborti clandestini per cui migliaia di donne sono infaustamente cadute. E’ una legge validata anche dal corpo elettorale con il referendum del 1981 che – è bene ricordarlo – si occupa anche della tutela della maternità. Lo scorso anno, con il Fondo Famiglia, abbiamo stanziato un milione di euro per interventi a sostegno della nascita e dell’adozione di figli: i beneficiari sono stati 454 (151 donne che avrebbero potuto abortire per ragioni puramente materiali, e 199 ragazze madri e 104 famiglie che hanno scelto il percorso dell’adozione)". Per quanto riguarda l’Area Vasta 3, il direttore del Dipartimento Materno – Infantile e primario di Ostetricia e Ginecologia all’ospedale di Macerata, Mauro Pelagalli, sottolinea come le interruzioni volontarie di gravidanze siano costantemente scese, dalle 700 del 2013 alle attuali 191. "L’obiezione – evidenzia - c’è: nei medici pesa per il 60%, per gli anestesisti il 40% e il 30% per il resto del personale. Noi però riusciamo a garantire il servizio senza problemi, tanto che la direzione dell’Area Vasta 4 di Fermo ha sottoscritto un protocollo con la direzione dell’Area Vasta 3 di Macerata in base al quale ci facciamo carico anche delle problematiche inerenti a donne provenienti da quel territorio". Quanto alla somministrazione della RU486 (in provincia si fa solo all’ospedale di Macerata), Pelagalli è chiaro: "Il luogo migliore è l’ospedale".