Abusi edilizi al camping, assolti due ex sindaci

Rinaldi e Morosi hanno dimostrato la loro innocenza su ’Il quercione’, area che ora verrà dissequestrata e riaperta presto al pubblico

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di Paola Pagnanelli

Due ex sindaci di Ussita erano sotto accusa, per presunti abusi edilizi al camping "Il quercione". Ma in tribunale hanno dimostrato la loro innocenza. Imputati erano Sergio Morosi, oggi segretario comunale a Civitanova, e Marco Rinaldi, che per quell’inchiesta nel 2017 si dimise dall’incarico di primo cittadino. A breve il camping – che dopo il terremoto aveva accolto sfollati e forze dell’ordine – sarà dissequestrato e potrà essere riaperto. I fatti sarebbero avvenuti tra il 2013 e il 2014, a cavallo tra le giunte Morosi e Rinaldi. Il Comune aveva emanato un bando pubblico per affidare la gestione del campeggio, e a vincerlo era stata la società Sib.Bellini Turist Service di Emanuela Leli. La società era stata anche autorizzata a eseguire alcuni lavori di miglioramento: erano state sistemate cinque mobil-house e un gazebo in legno, ed erano partiti gli scavi per realizzare allacci idrici e fognari. A un certo punto però venne fuori che sull’area c’era un vincolo paesaggistico, che era classificata a elevato rischio idrogeologico e con destinazione a verde pubblico: insomma, per l’accusa lì c’era l’inedificabilità assoluta. Il camping finì sotto sequestro a maggio del 2017 e Rinaldi, sindaco che era stato in prima linea nel difendere i terremotati e gli sfollati della vallata, si dimise. Nel processo Leli, sentita dal giudice Marika Vecchiarino, aveva spiegato la sua fiducia sul fatto che fosse tutto in regola, visto che la struttura era stata affidata con un bando pubblico, e aveva descritto gli investimenti fatti per migliorarla. La sera del 26 ottobre 2016, quando il terremoto rese inagibili praticamente tutte le case di Ussita, il Quercione divenne uno dei pochissimi posti sicuri dei Sibillini e accolse prima gli sfollati e poi vigili del fuoco, carabinieri e forestali, fino a quando non fu messo sotto sequestro. I sindaci che avevano messo a bando la gestione del camping dunque erano finiti sotto processo, accusati di lottizzazione abusiva. Finita l’istruttoria, la procura aveva chiesto la condanna per Morosini, e la prescrizione per Rinaldi. Invece il giudice Marika Vecchiarino ha assolto Rinaldi perché ormai il reato era prescritto, mentre per Morosini è arrivata l’assoluzione nel merito "perché il fatto non sussiste". Gli avvocati difensori Giuseppe De Rosa e Fabio Pierdominici hanno dimostrato che le costruzioni erano tutte mobili, che il vincolo non significava inedificabilità assoluta e che il camping era lì dagli anni Settanta. Con il dissequestro, il Comune di Ussita potrà riaprire una struttura utilissima al turismo, e l’intenzione è di farlo quanto prima.