"Abusi sulla figlia di 12 anni". A giudizio

Il padre l’avrebbe spogliata e toccata in camera e a volte in garage. Il processo per il 45enne, con il rito abbreviato, si terrà a febbraio

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di Paola Pagnanelli

Abusi sessuali sulla figlia da quando lei aveva 12 anni. Di questo è accusato un 45enne residente a Recanati. Il processo per lui, con il rito abbreviato, si terrà a febbraio. I fatti sarebbero iniziati nel 2018 quando la bambina, appunto, aveva 12 anni. Con la scusa di sentirsi solo, e approfittando del fatto che la piccola viveva solo con lui, il padre avrebbe iniziato ad abusarne quando erano in camera, o a volte in garage, spogliandola, poi toccandola. Per circa tre anni le cose sarebbero andate avanti in questo modo, con comportamenti sempre più pesanti da parte dell’uomo sulla figlioletta. Ma a un certo punto, verso la fine dell’anno scorso, lei avrebbe trovato la forza di confidarsi con le insegnanti e avrebbe chiesto aiuto. Subito sarebbero scattate tutte le misure a sua protezione, a cominciare dall’allontanamento dalla casa familiare. La ragazzina nei mesi scorsi è stata sentita in tribunale, in incidente probatorio, e avrebbe confermato gli abusi subiti quasi ogni giorno da parte del padre; le sue dichiarazioni sono state sottoposte anche a una consulenza tecnica. Anche lui, di fronte al tribunale dei minori che pure si è occupato della vicenda, avrebbe in sostanza ammesso tutto, dicendo di aver attraversato un momento di difficoltà e dichiarandosi profondamente pentito e addolorato per le sue azioni, di cui solo a quel punto avrebbe compreso la portata e la gravità. Ieri mattina per lui, in tribunale a Macerata, si è tenuta l’udienza preliminare. Il pubblico ministero Enrico Barbieri ha chiesto il rinvio a giudizio dell’imputato che però, difeso dall’avvocato Luciano Bora, ha chiesto il processo con il rito abbreviato. Il giudice Claudio Bonifazi ha dunque fissato al 21 febbraio l’udienza, nella quale sarà pronunciata la sentenza nei confronti del 45enne. La ragazzina, tramite il tutore nominato dal tribunale, si è costituita in giudizio con l’avvocato Arianna Benni. Per la piccola la situazione è tuttora molto complessa, visto che in seguito a quanto accaduto in casa ha riportato diverse conseguenze psicologiche pesanti, con cui tuttora è costretta a fare i conti. È in una condizione di grande fragilità, tanto da vivere ancora con difficoltà e dispiacere l’allontanamento dai familiari che nonostante tutto erano, per lei, gli unici punti di riferimento.