Fa salire in auto la migliore amica della figlia, una 17enne, le tocca le parti intime e poi la abbraccia con l’intenzione di baciarla. Sotto accusa per violenza sessuale è finito un uomo di 62 anni, che vive nell’entroterra maceratese con la sua famiglia.
I fatti di cui è chiamato a rispondere sarebbero avvenuti nel maggio del 2023. Secondo l’accusa, il 62enne avrebbe molestato la migliore amica della figlia. Le due ragazze erano compagne di classe, e per via del profondo legame di amicizia tra le due entrambe si incontravano spesso nelle rispettive case.
Un giorno l’uomo, di origini straniere, avrebbe raggiunto fuori dalla scuola l’amica della figlia, convincendola a salire in auto per chiarire delle questioni sorte il giorno prima, e dicendole di volerle parlare in privato nel tragitto fino a casa. Una volta in auto, però, l’uomo avrebbe preso una strada in direzione opposta a quella prevista, e avrebbe iniziato a fare dei complimenti sul fisico della ragazza, toccandole le cosce e le parti intime da sopra i pantaloni. Poi avrebbe parcheggiato l’auto in un posto appartato, nei pressi dell’Abbadia di Fiastra. La ragazzina sarebbe rimasta sconcertata. Prima l’uomo le avrebbe offerto un panino in un bar lì vicino, poi risaliti a bordo le avrebbe detto di telefonare a casa perché non sarebbe rientrata prima delle 18. Nel frattempo, mentre lei finiva di mangiare, le avrebbe girato il viso verso di lui, cercando di baciarla e cingendola con un braccio dietro la schiena, arrivando a sfiorarle il seno.
A quel punto la 17enne sarebbe scoppiata a piangere e avrebbe fatto una videochiamata alla sua amica. Quando l’uomo si è accorto di questo, avrebbe reagito male, minacciando la ragazzina di non farle più vedere la sua migliore amica, cercando anche di sottrarle il telefono. Anche di fronte ai suoi familiari, il 62enne avrebbe negato tutto, dicendo che la ragazzina si sarebbe inventata gran parte delle cose raccontate.
La vittima si era rivolta, poi, a uno sportello di ascolto per avere una consulenza sull’accaduto. Dopo aver appreso di questa segnalazione, l’uomo si sarebbe arrabbiato e poi si sarebbe recato a casa della ragazzina, per convincerla a ritirare quella che lui credeva fosse una querela, arrivando anche a minacciare lei e i suoi genitori: "Ora vedrete cosa noi siamo capaci di fare, vedrai che nel futuro anche tu soffrirai come stai facendo soffrire noi". Così era partita la denuncia.
Ieri mattina in tribunale a Macerta si è svolta l’udienza preliminare, davanti al giudice Daniela Bellesi. Come chiesto dal pubblico ministero Francesco Carusi, l’imputato è stato rinviato a giudizio e ora sarà processato. L’uomo, che nega tutte le accuse, è difeso dall’avvocato Rosarita Laganà, mentre per la 17 si è costituito parte civile al processo il padre, assistito dall’avvocato Paolo Carnevali.
Chiara Marinelli