
"Abusi sulle figlie minorenni": operaio a giudizio
di Paola Pagnanelli
Un operaio di 35 anni dovrà rispondere dell’accusa di aver abusato delle figlie, quando queste avevano 13 e 11 anni. Il processo si aprirà il 10 ottobre. Ma lui nega tutto e assicura che l’accusa è completamente infondata. I fatti da chiarire sarebbero avvenuti – per l’accusa – dal 2018 al 2021, in un piccolo centro della provincia dove la famiglia si era trasferita dopo il terremoto. Ma la vicenda sarebbe emersa solo un anno fa, quando la figlia maggiore ha raccontato a due insegnanti cosa avrebbe subito dal padre: secondo la bambina, quando la madre e la nonna non c’erano o dormivano, l’uomo l’avrebbe costretta a subire delle pratiche sessuali. La ragazzina aveva aggiunto che anche la sorella minore sarebbe stata costretta a sottostare agli stessi abusi, di cui nessuna delle due avrebbe mai parlato prima nel terrore che il padre facesse loro cose ancora peggiori. La scuola aveva attivato i servizi sociali, che a loro volta avevano segnalato la situazione alla procura. Con un incidente probatorio, le due sorelline erano state sentite con l’assistenza della professoressa Monia Vagni, psicologa e psicoterapeuta. Le due avevano confermato le accuse, descrivendo gli abusi, le minacce e l’assenza della madre. Quanto alla nonna, una bambina avrebbe detto che in una occasione avrebbe finto di dormire. Dopo aver sopportato per tanto tempo, la figlia maggiore a un certo punto avrebbe deciso di chiedere aiuto: prima si era confidata con due amiche, poi con le insegnanti. Sulla base delle dichiarazioni delle figlie, l’operaio è stato accusato di violenza sessuale aggravata, atti sessuali con minorenne e corruzione di minorenne. Ieri mattina per lui si è tenuta l’udienza preliminare. Accogliendo la richiesta del pm Enrico Barbieri, il giudice Giovanni Manzoni ha rinviato a giudizio l’imputato: il processo si aprirà il 10 ottobre. L’avvocato Paolo Carnevali (nella foto), per conto dell’avvocato Mariagioia Squadroni che è tutrice delle bambine, si è costituito parte civile al processo. L’imputato, difeso dall’avvocato Pietro Siciliano, ha sempre respinto ogni accusa, contestando tra l’altro la genericità del capo di imputazione. Le versioni delle bambine sarebbero anche contraddittorie. In giudizio l’uomo conta di poter dimostrare di non aver mai fatto del male alle figlie.