Accordo per salvare la Rsa, lasciati a casa 5 dipendenti

L’Ircer sta tenendo aperta la struttura con il personale della casa di riposo, 9 Oss e un’infermiera della vecchia gestione in affidamento per tre mesi

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di Asterio Tubaldi

È stato presentato come un accordo per salvare la Rsa (Residenza Sanitaria Assistita) di Recanati e il personale che vi operava sino al 30 settembre scorso, ma lascia sul campo diverse vittime e un servizio ancora molto ridimensionato. L’accordo fra Ircer, Asur e Comune di Recanati, che per ora scadrà a fine anno, lascia, appunto, sul terreno due figure professionali, un’educatrice e una puericultrice, e tre Oss, per le quali ora l’unica prospettiva è quella della Cassa integrazione. Non si comprende come mai, dopo che per tantissimi anni la Rsa contemplava, fra le figure professionali, anche una fisioterapista e un’educatrice, trattandosi di un servizio riabilitativo, improvvisamente possa farne a meno insieme ad altri tre Oss. La preoccupazione per il personale, che non è stato assorbito, è quello che accadrà con il nuovo bando di gara per l’affidamento del servizio ad una nuova cooperativa, a partire dal primo gennaio prossimo. Riuscirà ad essere riassorbito dal nuovo gestore come assicurato dall’assessore Filippo Saltamartini? Poi c’è il problema dei 18 ospiti della struttura sanitaria, di molto inferiori ai ben 40 posti disponibili: uno è stato trasferito nel reparto delle malattie intermedie nella vecchia lungodegenza dell’ospedale di Comunità del Santa Lucia, mentre altri 4 hanno trovato albergo a Villa Pini di Civitanova. Così, oggi nella Rsa di via XX settembre, struttura che sorge nello stesso immobile dove si trova la casa di riposo della Fondazione Ircer, sono solo 13 i pazienti rimasti: poca cosa se pensiamo che sino ad un anno fa, quando tutti i 40 posti-letto erano occupati, c’era una lunga lista d’attesa e il servizio viaggiava a pieno regime pur con mille difficoltà, con gli stipendi non pagati regolarmente e il personale, soprattutto infermieristico, in fuga a causa delle difficoltà delle diverse cooperative che nel tempo ne hanno assunto la gestione. La Fondazione Ircer sta provvedendo per ora a tenere aperta la Rsa con il personale proprio della casa di riposo e con 9 Oss e una infermiera della vecchia gestione che ha in affidamento per circa tre mesi. Alla fine si è evitato che il servizio venisse smembrato con la diaspora dei pazienti ricoverati, ma se i familiari tirano un sospiro di sollievo, i 5 lavoratori non confermati in servizio non hanno proprio nulla di che gioire.