"Accorpamenti che spopolano l’entroterra"

Il Piano dell’Ufficio scolastico regionale preoccupa i sindaci, specie quelli delle zone terremotate. "Meglio la proposta della Provincia"

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di Lucia Gentili

Prudenti e preoccupate le reazioni dei sindaci, in particolare delle aree interne e montane (terremotate), alle proposte di accorpamento di plessi da parte dell’Ufficio scolastico regionale per l’anno 2023-24 sono. "C’è un problema di fondo, sempre lo stesso – esordisce il primo cittadino di Pioraco, Matteo Cicconi -: bisogna ripopolare l’entroterra per non perdere i servizi. La battaglia per il mantenimento di classi e scuole, è anche quella per la sanità e per la mobilità. I tre nodi dell’entroterra. Sono necessarie politiche, a livello regionale e nazionale, di vero ripopolamento. Se la ricostruzione post-sisma va a rilento e dopo sei anni non si sa ancora che piega prende, è normale purtroppo che alcuni cittadini scelgano di non tornare. Questo, sommato alla denatalità, equivale ad un serio calo del numero dei bambini. Sono stati spesi milioni di euro per ricostruire scuole nuove che probabilmente non saranno usate dagli studenti. Ora vorremmo comprendere meglio in cosa consistono queste proposte di accorpamento, nel nostro caso con Fiuminata". Tra sei mesi la nuova scuola di Fiuminata sarà pronta, con il massimo indice antisismico. E anche il sindaco Vincenzo Felicioli, che è consigliere provinciale alle aree interne, ribadisce l’importanza di evitare ’cattedrali nel deserto’. "E’ necessario intervenire sul governo centrale – afferma – affinché proponga una legge che tuteli i servizi nelle aree interne, e impedisca quindi la riduzione di classi, professori, presidi, personale ata". "Il direttore Filisetti dovrebbe studiare meglio i numeri – interviene il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci -, non conosce le problematiche di un territorio devastato. Per fortuna è intervenuta la programmazione provinciale che mette la pezza". "Il documento dell’Usr presenta delle incongruenze – aggiunge Massimiliano Micucci, sindaco di Camporotondo -. Noi già da due anni siamo accorpati a Cessapalombo e questo progetto di sperimentazione sta funzionando molto bene (infanzia a Cessapalombo e primaria a Camporotondo), abbiamo numeri sufficienti, ci siamo organizzati per il doposcuola. Perché si parla di Caldarola se, logisticamente, per la strada di collegamento, per noi le medie sarebbero quelle di Belforte?". "Il nostro Comune - aggiunge il vicesindaco di San Ginesio Daris Belli - condivide e sostiene le linee guida per la programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa approvate dalla Regione. Dove si dichiara che “il dimensionamento delle istituzioni scolastiche e dell’offerta formativa deve essere derogato e non deve applicarsi ai Comuni colpiti dal sisma del 2016 per un periodo di anni sei“". La Provincia non avrebbe accolto la proposta di accorpamento dell’Iis Gentili di San Ginesio con l’Iis Filelfo di Tolentino. "Quelle dell’Usr sono ipotesi – spiega il preside di entrambi i plessi, Donato Romano -. Poi la Provincia, raccogliendo le istanze del territorio, fa le sue proposte alla Regione per il piano triennale della rete scolastica". A Camerino, per l’Itcg Antinori si propone l’accorpamento con l’Iis Varano. "C’è stata la conferenza di servizi – spiega Antonio Cappelli, preside dei licei Varano -. La Provincia ci consulterà per un parere e ovviamente coinvolgeremo anche collegio docenti e consiglio d’istituto".