Accusato di caporalato: a giudizio

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Accusato di aver sfruttato sette connazionali, facendoli lavorare nei campi, sarà processato a marzo il pakistano Malik Muhammad, residente a Macerata e titolare di una ditta di Recanati. "Dimostreremo che le denunce sono infondate" assicurano gli avvocati Sandro e Andrea Giustozzi. Per l’accusa, tra agosto 2020 e novembre ’21, l’uomo, con la promessa di far avere loro il permesso di soggiorno, avrebbe costretto sette dipendenti a restiturgli parte dello stipendio che gli versava per i lavori nei campi: ad alcuni avrebbe preso mille euro, ad altri 6mila. Questi si erano rivolti all’ufficio del lavoro e, con i carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro, erano partite le indagini, dopo le quali Muhammad è stato accusato di caporalato. Ieri mattina per lui si è tenuta l’udienza preliminare in tribunale a Macerata. Come chiesto dal pm Enrico Barbieri, il giudice Giovanni Manzoni ha disposto il rinvio a giudizio: prima udienza a marzo. L’imputato respinge le accuse "e in aula – dicono i difensori – dimostreremo che non c’erano abusi. La verità è che questa impresa dava lavoro a molti pakistani, altro che caporalato".