Era stato accusato di aver preso a botte la ex fidanzata, per mettere le mani sull’appartamento comprato da lei. Ma in tribunale un imprenditore edile è riuscito a dimostrare che le accuse erano del tutto infondate. Imputato di estorsione, per quanto sarebbe avvenuto a novembre del 2017 a Tolentino, era il 41enne Alessandro Viozzi. Secondo quanto dichiarato dalla ragazza, l’uomo sarebbe stato molto violento, e sarebbe riuscito così a costringerla a rilasciargli una procura speciale. Con quel documento, il costruttore si sarebbe presentato da un notaio e avrebbe venduto a se stesso un appartamento che la ragazza aveva comprato un anno prima per 80.500 euro a Civitanova. Lei, che non aveva avuto un euro da quella cessione, lo aveva denunciato raccontando come sarebbero andate le cose. Così per lui era arrivata l’accusa di estorsione. In tribunale però Viozzi ha dimostrato che quel racconto era del tutto falso. Per lui l’avvocato Simone Santoro ha depositato numerosi documenti, che dimostravano in modo inequivocabile che era stato lui a pagare la casa a Civitanova, con il progetto di andarci a vivere con la fidanzata. Nel corso di un lungo interrogatorio, l’imputato ha spiegato di aver scoperto che lei aveva una relazione con un altro, confermata anche dalle chat sul cellulare. Saputo questo, lui era andato a casa dei genitori della ragazza per informarli del fatto che il matrimonio non ci sarebbe più stato; la ragazza lo aveva aggredito e insultato, e lui le aveva dato uno schiaffo. La procura, poi, in realtà neanche serviva perché Viozzi aveva un preliminare dove era indicato chiaramente che la casa sarebbe rimasta a lui, nel caso la coppia si fosse separata. Di fronte a questo, anche il pm Raffaela Zuccarini ha chiesto l’assoluzione dell’imputato, e il giudice Daniela Bellesi lo ha prosciolto con la formula più ampia.
Paola Pagnanelli